Spettacoli

Guido Harari: la mostra "Crossroads - Gli incroci del blues" parte il 4 luglio

Il fotografo personale di Fabrizio de Andrè e Lou Reed, inaugura una personale dedicata ai grandi protagonisti della musica rock e blues

Sta per partire “Crossroads – Gli incroci del Blues”, la mostra fotografica di Guido Harari che verrà inaugurata domenica 4 luglio alle 18.30 a Seravezza, in Piazza Carducci. L’esposizione propone una raccolta fotografica con un totale di 28 immagini, in gran parte mai mostrate prima, che resterà attiva fino al 31 agosto nella città di Seravezza, nella frazione di Querceta e nei borghi storici della Versilia come Minazzana, Riomagno e Azzano. Una collezione messa a disposizione da parte di uno dei maggiori autori italiani, già fotografo personale di Fabrizio de André e Lou Reed, che con il suo obiettivo ha immortalato alcune delle maggiori icone della musica mondiale, come Neil Young, Bob Dylan, Carlos Santana, Bruce Springsteen, B.B. King e Frank Zappa.

L’iniziativa propone un viaggio alla scoperta del blues e del rock attraverso una selezione esclusiva dei loro maggiori protagonisti, immortalati in oltre quarant’anni di attività. A Seravezza presso il Palazzo Mediceo, patrimonio mondiale dell’UNESCO, saranno esposti Bruce Springsteen (Milano, 1985), Patti Smith (Bollate, 1996), Willy Deville (Chiari, 2003), Jeff Buckley (Milano, 1994), Lou Reed (Modena, 2004) e Ry Cooder (Milano, 1990). Sempre a Seravezza, nelle principali piazze e vie della città, in mostra il menestrello di Duluth, Bob Dylan (Milano, 1984), Bonnie Rait (Milano, 2004), Pino Daniele (Milano, 1991) e Zucchero (Lunigiana, 1992) - due degli artisti italiani più rappresentativi della scena blues - passando da Tom Waits (Parigi, 1992), Tracy Chapman (Torino, 1988), B.B. King (Lugano, 1990), Buddy Guy (Milano, 1994), John Lee Hooker (Redwood City, 1991), Bo Diddley (Milano, 1982) e per finire Billy Gibbons - Zz Top (Los Angeles, 1982), Johnny Winter (Asti, 2008), Chuck Berry (Santa Margherita Ligure, 1983) e Keith Richards dei Rolling Stones (Parigi, 1982).

Crossroads – Gli Incroci del Blues si diffonde anche nei borghi storici versiliesi, in particolare a Riomagno presso Piazza della Chiesa con Neil Young (Milano, 1982) e Kurt Cobain (Milano, 1994), a Querceta presso Piazza Matteotti con Frank Zappa (Los Angeles, 1982) e Jeff Beck (Milano, 1998), a Minazzana presso la Pubblica Assistenza con Eric Clapton (Torino, 1985) e David Gilmour dei Pink Floyd (Londra, 1977) fino ad Azzano presso la Cappella con Carlos Santana (Londra, 1976) e Jimmy Page dei Led Zeppelin (Zurigo, 1980).

Racconta Harari: “Ho selezionato per questa mostra alcuni degli amori di una vita, vecchi leoni del blues (John Lee Hooker, B.B. King, Bo Diddley, Chuck Berry, Buddy Guy), stelle del rock (Eric Clapton, Keith Richards, Jimmy Page, Johnny Winter, Jeff Beck, Carlos Santana, David Gilmour, Neil Young, Springsteen, Frank Zappa), giovani discepoli (da Willy Deville a Bonnie Raitt e Tracy Chapman), outsiders di rango (Tom Waits, Ry Cooder, Jeff Buckley), fino agli italianissimi Pino Daniele e Zucchero. Gli incroci del Blues tengono a ribadire la grande lezione di una musica da sempre assolutamente inclusiva. L’anima della musica non ammette steccati. In tal senso, il vecchio Blues arriva dal passato ad indicare l’ineludibile strada per l’unico futuro possibile”.

La mostra è prodotta dall’Associazione Culturale Alexandre Mattei e The Hive Project, che dal 2015 hanno dato vita al Festival Blues, evento estivo che, quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, non verrà realizzato. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Terre Medicee, ente gestore del Palazzo Mediceo di Seravezza, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, con il patrocinio del Comune di Seravezza, borgo storico della Versilia, che da sempre accoglie manifestazioni culturali legate soprattutto al mondo dell’arte e della musica.

“Una ‘mostra diffusa’, all’aperto e gratuita: rimanendo esposta per un lungo periodo di tempo, contribuisce alla valorizzazione del territorio, amplifica il valore storico e culturale dei luoghi, favorisce un flusso turistico e genera un indotto economico vitale, soprattutto in un anno come questo”, afferma Giuseppe Campatelli, presidente dell’Associazione Alexandre Mattei.

Da parte sua, Luigi Grasso, organizzatore dell’esposizione, ha spiegato: “In un periodo di ridotta mobilità, è l’arte che deve andare incontro alle persone. Per questo motivo sono state scelte come location le piazze e le strade non solo dei centri abitati ad alta densità e turismo, ma anche i borghi storici dell’alta Versilia, meno battuti dal turismo di massa”.