Spettacoli

Meno male che c’è Woody Allen con il suo nuovo film

di Simone Rosti

Una commedia dal sapore amaro e ironico, che sa dare il giusto peso al caso e al destino ineluttabile

Woody Allen e il suo nuovo film

In tempi di guerre e di insopportabili luminarie con parole di canzoni, cosa ci salva? La leggerezza e l’intelligenza di un film di Woody Allen.

Ancora una volta, l’ultra ottantenne americano, ci regala, con il suo ultimo film "Un colpo di Fortuna" (acclamato a Venezia), una commedia dal sapore amaro e ironico, che sa dare il giusto peso al caso e al destino ineluttabile.

Allen riesce, come pochi altri, a non prendersi troppo sul serio e ce lo urla a squarciagola anche a noi: non siate vanitosi e pretenziosi. Tanto prima o poi qualcuno vi ucciderà scambiandovi per un cervo. Il caso vince sempre, la determinazione si scontra prima o poi con l’imprevedibile.

Il vecchio Woody, nonostante sia stato più volte censurato per accuse non provate (e mai incriminato formalmente), non ha perso la sua creatività e soprattutto la sua ironia, unica arma in un mondo in tempesta.

Sembra vivere in un mondo tutto suo, avulso dal resto, quando invece è fra i pochi che forse ha capito tutto, ovvero che un triangolo amoroso vince sempre.

Colonna sonora e fotografia sono anche in questo film una delizia che da soli valgono il biglietto.

Il resto lo fanno gli equivoci, gli incroci fra giallo e romanticismo, con una scrittura lucidissima attraverso la quale l’ottantottenne Woody riesce ancora a mettere sull’attenti tanti giovani boriosi registi (vedi sopra).