Spettacoli

Rai1 restituisce le ali all'Aquila: arriva la fiction Grandi Speranze

Marco Zonetti

La nuova serie diretta da Marco Risi ambientata nei luoghi del sisma del 6 aprile 2009 è una luce di buon augurio per le popolazioni terremotate

Assolvendo con scrupolo il loro ruolo di paladine del Servizio Pubblico, da martedì 16 aprile prossimo, Rai1 e Rai Fiction trasmetteranno in prime time la serie Tv diretta da Marco Risi, L'Aquila - Grandi Speranze, ambientata nei luoghi del sisma del 6 aprile 2009.

La fiction ideata dal giovane sceneggiatore Stefano Grasso fotografa le dinamiche subdole e serpeggianti con le quali il cataclisma del terremoto si è insinuato nella vita dei protagonisti della storia, adulti e adolescenti, tutti toccati personalmente e nel profondo dal sisma che ha sconvolto le loro vite.  Ma anche i tentativi di riprendere a vivere e di riportare la luce laddove è calato il buio, nell'auspicio di un futuro migliore. Le conseguenze di un terremoto, insomma, di un evento tragico, come grande metafora del cammino dell'esistenza umana. E della speranza che lo guida.

Cronologicamente collocata un anno e mezzo dopo il terremoto, la serie si concentra sulle vicende di vari personaggi - due coppie di adulti e un gruppo di adolescenti aquilani - che provano a scendere quotidianamente a patti con la distruzione che li circonda. Le macerie della città in rovina diventano emblema delle macerie della loro vita sconvolta dal cataclisma, e la storia fotografa le varie sfaccettatture dell'elaborazione del dolore e di un evento traumatico. Ma anche, e soprattutto, della gioiosa voglia di riscatto e di ritorno alla normalità.

Franco (Giorgio Marchesi) e Silvia (Donatella Finocchiaro) cercano ancora la figlioletta Costanza, scomparsa nel nulla quella fatidica notte, e sono preoccupati per l'altro figlio Davide (il giovane e promettente Andrea Pittorino); Gianni (Giorgio Tirabassi) ed Elena (Valentina Lodovini) si rimpossessano della loro casa distrutta nel centro storico e, malgrado i tanti ostacoli, si impegnano attivamente per la rinascita della città; il costruttore Riccardo (Luca Barbareschi) giunge all'Aquila da Roma attratto dalle possibilità di guadagno sulla ricostruzione. E poi vi sono gli autentici protagonisti della storia, i loro figli e i ragazzi della città, che hanno elevato le macerie quale loro campo da gioco.

E sono proprio i ragazzi, come nei romanzi di Charles Dickens al quale il titolo strizza volutamente l'occhio, a rappresentare la speranza che può restituire l'abbrivio alla città e rimettere in volo l'Aquila ferita. Nella conferenza stampa che la direttrice di Rai Fiction Tinny Andreatta e la direttrice di Rai1 Teresa De Santis  - particolarmente orgogliose del progetto - hanno voluto tenere nel capoluogo abruzzese, i giovani attori aquilani che prestano il volto ai protagonisti adolescenti della fiction hanno raccontato la loro esperienza personale di terremotati, troppo piccoli all'epoca per ricordare i dettagli della tragedia ma segnati profondamente dalle conseguenze che a tutt'oggi, dopo dieci anni, campeggiano nella loro cupa desolazione nella zona rossa ancora disastrata. Parole di buon augurio quelle dei ragazzi coinvolti nell'iniziativa, parole per l'appunto di "grandi speranze" a eterna riprova che, parafrasando Dostoevskij, la "gioventù salverà il mondo". 

La serie, che ribadiamo andrà in onda dal prossimo martedì 16 aprile in prima serata, costituisce un esempio di  encomiabile servizio pubblico da parte della Rai. Un servizio pubblico che i cittadini dell'Aquila hanno particolarmente apprezzato, ringraziando a profusione la troupe durante le riprese, ma anche in occasione della conferenza stampa ufficiale rivolgendo un sentito grazie anche ai vertici di Viale Mazzini che hanno voluto organizzare una visita guidata della Zona Rossa, salutati da molti aquilani secondo i quali l'attenzione della Rai Tv "ha riacceso la luce sulla città dimenticata". Dimenticata dai media, ma dimenticata anche dalla politica, commemorata soltanto in occasione dell'anniversario del sisma che ricorre il 6 aprile per poi ripiombare nel buio mediatico.

Per ben sei prime serate, invece, a dieci anni dalla tragedia, la Rai ha voluto dedicare un importante spazio all'Aquila, e indirettamente anche ad Amatrice che condivide lo stesso destino, con una serie che - fin dal titolo - vuol essere un augurio di ripresa. Un evento televisivo di estremo rilievo, L'Aquila - Grandi Speranze, che come nel caso di quel grande successo che è stato Braccialetti Rossi, profitta al meglio della confezione della fiction per rappresentare al meglio la realtà. E osservando le vicende dei protagonisti raccontati dalle immagini di Marco Risi, vedendoli tentare di ricosrtuire la loro vita tra lacrime e sorrisi e per l'appunto grandi speranze, pare che il nostro cuore batta sotto le loro vesti, facendoci comprendere quanto - in fondo - siamo tutti aquilani.