Spettacoli

Sesterzio d’Argento, Liliana Cavani e Corrado Augias si aggiudicano il Premio

ANDREA CIANFERONI

Arriva alla maggiore età il Sesterzio d’Argento, premio cinematografico nato con lo scopo di celebrare il cinema d’autore

Compie diciotto anni il Sesterzio d’Argento e si conferma ancora un importante riconoscimento per la città eterna ed il suo ruolo nel cinema contemporaneo. Questa diciottesima edizione, che si terrà ancora una volta nel prestigioso contesto dell’Hotel Gran Melià, nella suggestiva Villa Agrippina alle pendici del Gianicolo, vedrà l’assegnazione di premi prestigiosi, legati a Roma, e riferiti non solo al cinema ma anche al mondo della cultura e dello spettacolo. Un appuntamento esclusivo presieduto da una giuria prestigiosa, composta da Adriano Amidei Migliano, Silvia D’Amico, Alessandra Levantesi, Riccardo Milani e Michele Placido che l’assegnerà giovedi 20 giugno dei premi speciali, conferiti, come di consueto, a importanti nomi del mondo cinematografico e della cultura. Liliana Cavani riceverà il premio “Romani si diventa”, dedicato ai grandi personaggi del mondo dello spettacolo non romani che hanno scelto Roma come loro città di adozione. Liliana Cavani nasce a Carpi, in provincia di Modena. Suo padre è un architetto mantovano, sua madre un’appassionata di cinema. Si laurea in Lettere Antiche a Bologna nel 1959. Negli anni dell’università fonda a Carpi, con alcuni amici, un cineclub che le permette di vedere e di far vedere i capolavori della storia del cinema che non arrivano nel paese. Dopo la laurea, a Roma, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, corso di regia. Ottiene il diploma con i corti Incontro notturno e La battaglia, con cui vince il “Ciak d’oro” che il Centro conferisce al migliore corto di fine corso. Mentre frequenta la scuola di cinematografia, Liliana Cavani vince un concorso Rai che la inserisce in un gruppo di funzionari (Angelo Guglielmi, Sergio Silva, Angelo Romanò e Pier Emilio Gennarini) animati dal desiderio di raccontare agli italiani, attraverso i documentari, la storia contemporanea e la realtà sociale del Paese. Firma così lavori che vanno dalla Storia del Terzo Reich (1962) a La donna nella Resistenza (1965). Subito dopo realizza Francesco di Assisi, il primo film prodotto dalla Rai, con Lou Castel della cui forza espressiva Cavani era rimasta colpita ancor prima dell'uscita de I pugni in tasca di Marco Bellocchio. Tra gli attori anche Mino BelleiRiccardo CucciollaMarco Bellocchio. Lo stile del film è aspro e forte, caratterizzato da un linguaggio già sperimentato nelle inchieste. II film ottiene un grande successo, ma scatena altresì molte reazioni (compresa un'interpellanza parlamentare del MSI), soprattutto per il modo del tutto originale di rappresentare il santo. II film partecipa al Festival di Venezia fuori concorso nel 1966. Nel 1968 Cavani dirige Galileo, con cui mette a fuoco il conflitto seicentesco tra scienza e religione; tema capitale al centro di un dibattito mai risolto del tutto. II film è censurato dalla Rai perché considerato anticlericale. Non fu mai trasmesso. Tra gli interpreti, Cyril Cusack protagonista (attore irlandese fondatore del famoso Abbey Theatre di Dublino), Lou CastelGiulio BrogiPaolo Graziosi. Presentato in concorso a Venezia, Galileo ebbe successo, e trovò un distributore, la Cineriz. Nel 1971 dirige L'ospite, un film sul disagio mentale in cui si racconta la storia di una donna ricoverata in un manicomio che, una volta uscita, cerca invano di inserirsi nella società. Film "pre-riforma" Basaglia raccontato con un’impronta da cinema-verità. L'ospite vuole cogliere il disagio estremo di un'istituzione che somiglia non poco ai lager. Tra gli interpreti Lucia Bosèprotagonista, Peter Gonzales e Glauco Mauri. Con II portiere di notte (1973) forse il suo film più conosciuto, Liliana Cavani si concentra sull'indagine dell'ambiguo rapporto tra vittima e carnefice. La rottura dello schema del racconto tradizionale cinematografico, che in genere non ammette che il protagonista possa essere un nazista, un “eroe” del male, ha provocato al film polemiche infinite, soprattutto in Francia. In Italia viceversa il motivo dello “scandalo” è stato, al solito, fondato su questioni di sesso, nonostante il film avesse avuto il sostegno di importanti critici. II film indaga l’ambiguità della natura umana; in generale nel rapporto tra il Furher e i suoi fanatici devoti, e in particolare nel mistero del rapporto tra vittima e carnefice. Ambientato a Vienna nel 1954, il film ha come protagonista un ex nazista portiere d'albergo, che ritrova casualmente Lucia, una vittima sopravvissuta al lager, con la quale aveva avuto una relazione sadomaso. II rapporto riprende, ma Lucia nel frattempo è diventata una testimone pericolosa della quale altri nazisti vogliono liberarsi. II film, al centro di continui dibattiti, ebbe un grande successo di pubblico in Italia e all'estero, dando alla regista una notevole fama internazionale. Nel corso degli anni, a partire dal 1979, anno nel quale inaugura il Maggio Fiorentino con Wozzeck, realizza la regia di diverse opere liriche per teatri italiani ed europei. Nel 1980 termina per la Gaumont il film La pelle. Tra gli interpreti Marcello MastroianniBurt LancasterClaudia CardinaleCarlo GiuffrèPeppino Barra oltre ad un vasto numero di attori napoletani. II film ha un grande successo di pubblico (vince il "Biglietto d'Oro") e va in concorso a Cannes. Nel 1985 la regista dirige Interno berlinese ispirato al romanzo di Junichiro Tanizachi, La croce buddista.  Con questo film Liliana Cavani termina quella che lei considera la "trilogia tedesca", intendendo tre lavori fondati su quel Novecento germanico che ha impregnato a fondo la cultura d'Europa. Ambientato nella Berlino del 1938, alle soglie della guerra, il film racconta la storia di una coppia che viene irretita dalla giovane figlia dell’ambasciatore giapponese e trascinata in un triangolo sessuale perverso e misterioso. Cifre, gesti e simboli di culture diverse (Germania e Giappone) che si attraggono perché tenacemente resistenti alla modernità. II film è presentato in concorso al Festival di Berlino. Dal 1996 al 1998 è consigliere di amministrazione della Rai. Nel 2009 ha fatto parte della giuria della 66ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2012 la 56ª edizione del Premio Cinematografico David di Donatello le assegna il David Speciale alla carriera per celebrare oltre cinquant’anni di lavoro e di vita nel cinema. L’altro premio speciale, dedicato a chi invece è nato a Roma e ha reso grande il prestigio della Città Eterna con l’elevato valore della propria attività artistica, è stato assegnato quest’anno a Corrado Augias. Grande attesa dunque per la cerimonia di premiazione nel corso della quale sarà svelato il film che, per il 2019, si aggiudicherà l’ambito Sesterzio, realizzato appositamente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La serata si presenta in questa edizione artisticamente accattivante grazie anche alla presenza di un’opera dell’artista, architetto e designer Paul David, ispirata al grande cinema contemporaneo.   Ancora una volta Vranken-Pommery sosterrà l’iniziativa per la serata di gala per l’assegnazione dei premi che si svolgerà giovedì 20 giugno nel magnifico giardino dell’Hotel Gran Melià.