Spettacoli

Stephen King torna al cinema da spettatore: "Terribile, mi sono sentito male"

Il maestro dell’horror è tornato al cinema dopo otto mesi, non come scrittore e sceneggiatore ma come spettatore. E la sua esperienza, ha raccontato, è stata “da sentirsi male”. “Sono andato al cinema l’altra sera - ha scritto ai suoi sei milioni di follower su Twitter - prima volta da febbraio. Nessun problema di distanziamento sociale. Sabato sera, 7 schermi, 4 spettatori compresi me e mia nipote. Mi sono sentito male per l’industria del cinema”.

L’autore di romanzi di successo planetario come “Shining”, “Ossessione”, “La Zona morta”, “La metà oscura”, “Insomnia” e “The Outsider”, ha raccontato la sua esperienza di spettatore al tempo del Covid, rappresentando una situazione mista a tristezza, desolazione e horror: soli in una grande sala buia in tempi di pandemia globale.

Ma i follower che hanno interagito con lui non l’hanno presa bene: molti lo hanno criticato per essersi preoccupato del futuro del cinema, mentre milioni di persone hanno perso il lavoro, altri hanno commentato con gioia la crisi di un “mondo di miliardari”.

King non è il primo personaggio di alto profilo a tornare al cinema. Tom Cruise, coprendosi il volto con la mascherina anti-Covid, se ne andò in una sala in Europa a vedere “Tenet”. Il regista Christopher Nolan ha fatto lo stesso a Irvine, California, per assistere alla proiezione di “The broken hearts gallery”. Se si sono trovati in una situazione “terribile” anche loro, non lo hanno fatto sapere.