Esteri
Bagnai: "Il progetto europeo si è disvelato in tutto il suo fascismo"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Ora succede che la Grecia resta nell'euro perché questo è quello che Tsipras ha sempre detto di volere, facendosi però fare uno sconto dai creditori sul proprio debito. Questo è il percorso immediato. La Grexit? Quando ci sarà ne parleremo". Lo afferma ad Affaritaliani.it l'economista Alberto Bagnai, docente di politica economica all'Università Grabriele D'Annunzio di Pescara, all'indomani della vittoria del 'no' al referendum greco.
"Vale il solito discorso: questo sistema è insostenibile e quindi cadrà. Il problema non è più prettamente tecnico-economico ma dipende dalla volontà politica dei singoli attori nazionali di mantenere il progetto in piedi in virtù degli impegni che essi hanno preso con i rispettivi elettorati nazionali", spiega Bagnai. "Tradotto: il problema è capire in che modo i leader tedeschi si atteggeranno rispetto al proprio elettorato. E, quindi, assistiamo al paradosso di un sistema che una sciocca e criminale propaganda pseudo-progressista aveva pubblicizzato come soluzione al problema del nazionalismo e che invece sta fomentando i nazionalismi europei in un modo inconcepibile anche solo cinque anni fa".
"E dai nazionalismi che esso ha fomentato questo sistema dell'euro sarà distrutto", conclude Bagnai. "Il presidente del Parlamento europo, Martin Schulz, prima si permette di invocare l'avvento di un governo tecnico in Grecia e poi, dopo il risultato del referendum, versa lacrime di coccodrillo invocando aiuti umanitari. Con questa ipocrisia il progetto europeo si è disvelato in tutto il suo fascismo".