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Esteri
Bannon: ora l'internazionale sovranista.Trump dietro il suo ex braccio destro?

Cosa sta combinando in giro per l’Europa Steve Bannon?

Ricordiamo che Steve Bannon è stato a capo della campagna elettorale di Donald Trump e poi consigliere per la sicurezza nazionale. Prima della politica ha guidato il sito di estrema destra Breitbart News ed è stato vicepresidente di Cambridge Analytica, coinvolta nel Russiagate.

Dall’agosto 2017 non ha più incarichi ufficiali, dopo essere stato rimosso a causa, si dice, di Ivanka Trump, la figlia del Presidente, per le sue posizioni considerate troppo estremiste. Nel gennaio 2018 ha lasciato anche Breitbart a causa delle considerazioni critiche su Trump che ha espresso nel libro “Fire and Fury” di Michael Wolff e che hanno irritato la miliardaria Usa Rebekah Mercer, principale finanziatrice del sito stesso.

Bannon da inizio anno ha girato molto per il Vecchio Continente ed è stato anche in Italia, specificatamente a Roma e Milano, dove ha incontrato “Salvini e i grillini”.

All’incontro con Salvini c’era anche il professor Giuseppe Valditara, noto per i suoi studi sovranisti.

L’idea di Bannon è quella di creare in Europa un fronte sovranista unito che faccia perno sull’Italia, dove il governo giallo-verde già incarna questo ideale e dal nostro Paese tessere alleanze con gli altri sovranisti come la Le Pen in Francia, Orbàn in Ungheria, Kurz in Austria, senza dimenticare la Russia di Putin.

La strategia è chiara, ma la domanda è: Bannon agisce di propria iniziativa -dopo la rottura con Trump- oppure no? E cioè, dietro la sua intensa attività politica c’è il Presidente Usa anche se non può comparire ufficialmente per ovvi motivi?

Qualche settimana fa Bannon ha rilasciato una intervista al sito di informazioni statunitense Daily Beast in cui annunciava la fondazione di un movimento, con sede a Bruxelles, che dovrebbe riunire tutti i partiti nazionalisti in vista delle elezioni europee del maggio 2019.

Tra i fondatori figura anche Laure Ferrari, già collaboratrice di Nigel Farage, il politico inglese ispiratore della Brexit.

C’è tuttavia da dire che i partiti populisti europei si stanno già organizzando da soli in vista della competizione elettorale, tanto che lo scorso maggio a Nizza Marine Le Pen ha ospitato un incontro politico a cui ha partecipato anche il populista olandese Geert Wilders, un rappresentante della Lega, membri dell’AFD (Alternative für Deutschland) tedesca, insieme agli austriaci dell’FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs).

Ora occorrerà vedere come il movimento di Steve Bannon potrà interagire più o meno direttamente con i partiti populisti europei al fine di replicare, come dice lo stesso ex consigliere, il successo di Trump negli Usa del 2016.

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