Esteri
Biden, non solo il figlio. Valuta anche la grazia preventiva per il virologo Fauci per "salvarlo" da Trump
C’è tempo fino al 20 gennaio per le grazie presidenziali. Valutazioni anche sull'ex capo di stato maggiore che definì il tycoon "fascista"
Biden e le "grazie preventive presidenziali", tocca a Fauci?
Joe Biden ha sempre meno tempo per prendere decisioni prima dell'arrivo di Trump alla Casa Bianca. Il termine ultimo per agire del presidente uscente è fissato per il 20 gennaio, per questo ha già annunciato la grazia per il figlio Hunter che rischiava fino a un massimo di 42 anni di carcere. Ma le grazie presidenziali - riporta Il Corriere della Sera - potrebbero essere non finite lì, infatti Biden sta valutando anche altre posizioni di "grazia preventiva". A dichiararlo è stata la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, che ha detto che arriveranno altri perdoni presidenziali. L'obiettivo di Biden, infatti, è quello di proteggere alcune figure che potrebbero diventare bersagli di indagini e incriminazioni con l’amministrazione Trump.
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Tra i vari nomi spunta anche quello dell'immunologo Anthony Fauci, criticato dai repubblicani per la gestione della pandemia ai tempi del Covid. Ma non c'è solo Fauci in questa lista, il virologo è in buona compagnia. Sotto lo "scudo" di Biden potrebbero finire anche altri esponenti della politica e non solo. Come Mark Milley, l'ex capo di stato maggiore congiunto degli Usa che definì Trump "fascista", o la deputata repubblicana Liz Cheney che dopo le elezioni del 2020 denunciò il tycoon.
Rischia anche Adam Schiff, 64 anni, senatore della California, fu lui a guidare nel 2021 l’accusa a Trump di impeachment. Ma Schiff si è già tirato fuori da questa ipotesi e ha già detto che non è interessato: "Spingerei il presidente a non farlo. Sembrerebbe una mossa difensiva, non è necessario". Ma ci sono anche altre richieste di grazia sul tavolo del presidente: dai condannati per crimini di droga non violenti (ne ha già graziati 11 ad aprile) a quelli nel braccio della morte, fino a Julian Assange.