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Esteri
Biden, l'invito a Washington sblocca la diplomazia di Meloni tra Usa e Cina

L'Italia ha preso la decisione da tempo: uscirà. Meloni lo ha ripetuto più volte durante la campagna elettorale, salvo poi assumere una linea più soffusa e moderata una volta diventata premier. Ma di fondo, la questione resta, così come restano le pressioni degli Stati Uniti. Abbastanza impensabile che l'Italia ospiti il G7 in Puglia l'anno prossimo facendo ancora parte del progetto cinese, unica del gruppo. Suo malgrado, dunque, l'Italia uscirà.

Il punto cruciale è come e quando comunicarlo. I dettagli possono determinare il livello di ritorsione cinese. Se la scelta fosse politicizzata eccessivamente, prevedibile che anche il malcontento di Pechino troverà modi più espliciti di manifestarsi. Se invece si riuscirà a comunicare la cosa senza caricarla di retorica e ideologia anti cinese, la crisi potrebbe essere contenuta. In questo senso, fondamentale dare l'annuncio o la comunicazione direttamente a Pechino.

Italia-Cina, la delicata partita sulla Via della Seta

Già aver evitato la buccia di banana del summit del G7 di Hiroshima è stato fondamentale, ora Meloni deve provare a resistere al pressing di Biden, sperando che il presidente americano non si prodighi in una delle sue proverbiali e sempre più ricorrenti gaffe. Annunciare la decisione dalla Casa Bianca sarebbe un affronto difficilmente accettabile da Pechino. 

Eppure, il passaggio alla Casa Bianca è ritenuto fondamentale. Per grammatica diplomatica, Meloni ha bisogno di visitare prima il principale alleato geopolitico americano e poi eventualmente recarsi in Cina, dove è stata invitata già lo scorso novembre da Xi Jinping durante il bilaterale di Bali, a margine del G20 in Indonesia.

Ecco allora che la visita negli Usa a luglio  dà finalmente la possibilità di programmare la successiva visita in Cina, sede in cui la premier potrebbe e dovrebbe comunicare l'uscita dalla Belt and Road cercando però il modo di mantenere rapporti positivi soprattutto sul fronte commerciale. Non a caso, a quanto risulta ad Affaritaliani, già entro l'estate (dunque entro luglio o al massimo a inizio settembre) si parla di importanti visite diplomatiche italiane in Cina. Forse un ministro, forse la stessa Meloni. 

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