Esteri
Biden rincara la dose con Putin: "Dittatore". Cremlino: "Insulto personale"
I negoziati tra Russia e Ucraina ricominciano in un clima più teso che mai. Il presidente Usa continua con la linea dura nei confronti del leader russo
Guerra Russia Ucraina, Cremlino: "Parole Biden? Allarmanti"
La guerra in Ucraina continua, 34esimo giorno di bombe e missili sulle principali città del Paese. Gli attacchi dei russi si stanno concentrando su Kharkiv e su quel che resta di Mariupol, mentre si registra un rallentamento delle truppe di Putin a Kiev. I carri armati di Mosca stanno indietreggiando verso il confine con la Bielorussia, forse per un cambio di uomini o per un mutamento della strategia offensiva. Alla vigilia del nuovo tentativo di negoziato tra Ucraina e Russia però, il clima è più teso che mai dopo il botta e risposta tra Casa Bianca e Cremlino. Biden, non solo non ha fatto un passo indietro sulle parole usate contro Putin nella conferenza di Varsavia "non può più restare al potere", ma ha addirittura rilanciato. "Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia. Mosca ha rafforzato l'unità dell'Occidente. Non mi interessa cosa pensa Putin delle mie parole".
Le frasi del presidente americano Joe Biden sul fatto che Vladimir Putin non possa restare al potere perchè è un tiranno, sono state "abbastanza allarmanti" e sono da considerare un "insulto personale". Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in una intervista all'emittente americana Pbs. Potrebbe essere stato orchestrato da estremisti russi il presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich con sintomi avvertiti durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all'inizio di questo mese. Sintomi che avrebbero accusato anche due negoziatori di pace ucraini. Lo afferma la Bbc che cita un rapporto riservato.