Esteri

Bombe a grappolo a Kiev, la Nato "litiga" ma la pace è un miraggio. Commento

di Daniele Trabucco e Filippo Borelli*

Mentre si discute sull'invio di bombe a grappolo all'Ucraina, la questione di come arrivare a una pace rimane un tema assente dall'agenza internazionale

La Convenzione (che si ispira a quella di Ottawa sul bando delle mine antipersona) prevede il divieto di uso, produzione, commercio (diretto od indiretto) e stoccaggio delle bombe a grappolo che occorre ricordarlo sono ordigni lanciati da aerei od elicotteri oppure da sistemi di artiglieria, lanciarazzi e lanciamissili, che si aprono disseminando tante submunizioni più piccole (c.d. bomblets) che dovrebbero esplodere all’impatto al suolo ma che, spesso, non esplodono depositandosi nel terreno e diventando così armi letali, ne' piu' ne' meno, come le mine antipersona.

L’Italia ha ratificato la convenzione nel settembre del 2011 e non è mai stata prodruttice di bombe a grappolo ed ha distrutto tutte le dotazioni in possesso alle Forze Armate ancora nel 2015, come riporta il sito italiarappginevra.esteri.it.