Esteri

Bombe a grappolo a Kiev, la Nato "litiga" ma la pace è un miraggio. Commento

di Daniele Trabucco e Filippo Borelli*

Mentre si discute sull'invio di bombe a grappolo all'Ucraina, la questione di come arrivare a una pace rimane un tema assente dall'agenza internazionale

Sebbene più Paesi abbiamo espresso la loro contrarietà all'iniziativa statunitense, la Commissione Europea ed il Parlamento europeo (che a metà giugno aveva votato l'ennesima risoluzione di aiuti alla Repubblica d'Ucraina) intanto non risulta si siano espressi sul punto ed ora la questione si pone all’interno dell’alleanza atlantica che ci ha sempre tenuto sin dall’inizio della crisi internazionale tra Federazione Russa e Repubblica d’Ucraina a dare un apparente segno di coesione ed univocità: ricordiamo infatti che tra i Paesi aderenti alla Convenzione vi sono anche Francia, Germania, Spagna, Danimarca, Belgio, Olanda, Regno Unito, Italia, Canada, ossia il “cuore” della Nato.

Nel frattempo la questione di come arrivare ad una pace rimane il tema del tutto assente dall'agenda internazionale, nel totale silenzio della Unione Europea ed Onu, la cui assenza per un concreto impegno per la pace rievocano le parole della celebra poesia di Bertolt Brecht "ecco gli elmi dei vinti".

"Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati in piedi, di traverso o capovolti. E il giorno amaro in cui voi siete stati vinti non è quando ve li hanno tolti, ma fu quel primo giorno in cui ve li siete infilati senza altri commenti, quando vi siete messi sull’attenti e avete cominciato a dire si” (“Ecco gli elmi dei vinti”, Bertolt Brecht (Augsburg,10 febbraio1898–Berlino Est, 14 agosto1956).

*Commento a cura di Daniele Trabucco, Professore universitario strutturato di Diritto Costituzionale, Diritto dell’Unione Europea e Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «san Domenico» di Roma/Campus universitario e di Alta formazione Unudolomiti di Belluno. Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamuche «Erich Froom») e Filippo Borelli, avvocato del Foro di Verona.