Esteri
Cina, Xi ammette le difficoltà dell'economia: ecco il suo piano di rilancio
Nel discorso di fine anno, il presidente cinese ha citato le difficoltà delle imprese e la disoccupazione. Segnale rilevante, con scelte importanti da prendere
Xi Jinping ammette gli ostacoli della ripresa economica, ma rilancia il suo piano di sviluppo
"Lungo il percorso, siamo destinati a incontrare dei venti contrari. Alcune imprese hanno avuto difficoltà. Alcune persone hanno avuto difficoltà a trovare lavoro e a soddisfare i bisogni primari". Tutti i media internazionali si sono concentrati soprattutto sulle dichiarazioni a proposito di Taiwan (per la verità non nuove e molto stringate in mezzo ad altri punti ben più approfonditi), ma questo è uno dei passaggi più interessanti del discorso di nuovo anno di Xi Jinping.
Il presidente cinese ha di fatto ammesso che la Cina ha incontrando e incontrerà ancora dei problemi sulla strada della ripresa economica. Una ripresa che è stata più lenta del previsto dopo la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e la "riduzione del rischio" promossa da Stati Uniti e Unione Europea nei loro rapporti commerciali con il gigante asiatico. Significativo che nel discorso tradizionalmente dedicato ai risultati conseguiti nell'anno appena trascorso, Xi non si sia tirato indietro nel citare anche alcune difficoltà.
"Alcuni luoghi sono stati colpiti da inondazioni, tifoni, terremoti o altri disastri naturali. Tutti questi aspetti rimangono in primo piano nella mia mente. Quando vedo che le persone sono all'altezza della situazione, che si tendono la mano nelle avversità, che affrontano le sfide a testa alta e superano le difficoltà, mi commuovo profondamente", ha proseguito. "Ricorderemo quest'anno come un anno di duro lavoro e perseveranza", una delle parole chiave della retorica di Xi negli ultimi due anni.
E anche se il leader cinese ha ribadito più volte che per il futuro c'è "piena fiducia", con ogni probabilità quelle "acque turbolente" che lui stesso ha citato durante il XX Congresso del Partito comunista di ottobre 2022 (quello che gli ha consegnato il terzo mandato da segretario generale) continueranno a dover essere navigate con molta attenzione. Anche nel 2024, l'anno in cui la Repubblica Popolare Cinese festeggerà il 75esimo anniversario della sua fondazione, avvenuta il 1° ottobre 1949 in seguito alla guerra civile vinta da Mao Zedong.
Sul piano interno, Xi ha diverse incognite da affrontare, a partire dall’economia dopo l’allargamento della crisi immobiliare degli scorsi mesi e dall’aumento della disoccupazione giovanile, che è arrivata a superare il 20 per cento: quasi il doppio dei livelli pre Covid. La questione si innesta in un altro problema più ampio: il calo demografico, che passa per il continuo calo di matrimoni e nascite. Il numero di matrimoni in Cina è diminuito per nove anni consecutivi, dimezzandosi in meno di un decennio. Nel 2022, circa 6,8 milioni di coppie si sono registrate per il matrimonio, il numero più basso da quando sono iniziate le registrazioni nel 1986, in calo rispetto ai 13,5 milioni del 2013.
Sebbene il numero di matrimoni nel 2023 sia aumentato rispetto all'anno precedente, allo stesso modo aumentano anche le separazioni. I giovani sono scoraggiati dalle alte spese necessarie per costruire una famiglia e fare figli, a partire dal costo che comporterebbe l'inserimento di un bambino nel sistema educativo. Sposarsi meno e più tardi è poi una conseguenza naturale di una società più sviluppata economicamente e culturalmente, come già visto in tante altre società asiatiche e occidentali.
Le possibili manovre su educazione e pensioni
Per questo, diversi esperti sostengono che Pechino dovrebbe riformare il sistema educativo. Tra le proposte, l'adeguamento delle quote di insegnanti, e la riconsiderazione della distribuzione regionale delle risorse per far fronte al crollo del tasso di natalità. Secondo quanto dichiarato da Ding Changfa, professore associato presso l'Università di Xiamen, l'impatto della riduzione dell'afflusso di nuovi studenti sarà maggiore sulle scuole primarie delle aree rurali e sulle scuole delle piccole città, soprattutto nelle città con risorse scarse, rispetto alle aree sviluppate e ai luoghi con un grande afflusso di popolazione.
C'è anche chi ritiene che il governo potrebbe dover operare una riforma delle pensioni. Nei mesi scorsi, Jin Weigang, presidente dell'Accademia cinese di scienze del lavoro e della sicurezza sociale, ha dichiarato ai media di stato che la Cina sta studiando un "percorso progressivo, flessibile e differenziato per l'innalzamento dell'età pensionabile". Ciò significa che si tratterà di un cambio progressivo: le persone prossime all'età pensionabile dovranno ritardare il pensionamento solo di alcuni mesi, mentre i più giovani dovranno lavorare qualche anno in più prima di andare in pensione.
Sarebbe una mossa rilevante anche e soprattutto per il superamento di un tradizionale tabù della politica cinese. L'età pensionabile in Cina è tra le più basse al mondo: 60 anni per gli uomini, 55 per le impiegate e 50 per le donne che lavorano nelle fabbriche. Norme non più in linea con l'andamento economico e demografico della Cina. D'altronde, i governi locali sono in difficoltà sul fronte degli assegni e del welfare dopo tre anni di spese ingenti per sostenere l'imponente macchina della strategia zero Covid.
Nella visione di Xi, la Cina ha bisogno di raggiungere maggiore stabilità e impermeabilità alle turbolenze geopolitiche del mondo esterno. Per questo va raggiunto un nuovo modello di crescita, anche a patto di perdere qualche decimale durante la strada. "Faremo avanzare con fermezza la modernizzazione cinese, applicheremo pienamente e fedelmente la nuova filosofia di sviluppo su tutti i fronti, accelereremo la costruzione del nuovo paradigma di sviluppo, promuoveremo uno sviluppo di alta qualità, perseguiremo lo sviluppo e salvaguarderemo la sicurezza", ha detto Xi nel discorso di fine anno. E ancora: "Continueremo ad agire secondo il principio di ricercare il progresso mantenendo la stabilità, promuovere la stabilità attraverso il progresso e stabilire il nuovo prima di abolire il vecchio. Consolideremo e rafforzeremo lo slancio della ripresa economica e lavoreremo per raggiungere uno sviluppo economico costante e a lungo termine".
Obiettivi ambiziosi, soprattutto quando le acque circostanti sono turbolente.