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Coronavirus, Corea del Sud: nuovi contagi nella zona dei locali notturni

Cresce il timore per una ripresa del contagio da coronavirus in Corea del Sud, dove si registrano 35 nuovi casi, al livello più alto dal 9 aprile scorso. In totale, a mezzogiorno del 10 maggio, ora locale, erano 86 i casi di contagio collegati a un focolaio sviluppatosi tra i bar e i club di del distretto di Itaewon, a Seul: di questi, 63 sono avventori dell’area dei locali notturni, mentre altri 23 sono loro familiari o contatti stretti.

Le autorità della capitale sud-coreana hanno chiesto la collaborazione di tutti coloro che si sono recati nei locali notturni della zona tra il 24 aprile e il 6 maggio scorso: in base ai dati ottenuti sono 5.517 le persone che hanno visitato l’area in quel periodo, ma solo 2.405 di loro sono stati contattati per essere sottoposti al test, mentre altri 3.112 risultano ancora irreperibili, ha detto il sindaco di Seul, Park Won-soon.

Il focolaio si è sviluppato da un paziente di 29 anni, ora ricoverato, che aveva visitato diversi bar la notte del 1 maggio scorso, dove si stima ci fossero circa 1.500 persone in quello stesso momento. In totale, secondo i dati del Korea Centers for Disease Control and Prevention, sono a oggi 10.909 i casi accertati di coronavirus in Corea del Sud, mentre per il quarto giorno consecutivo non si verificano nuovi decessi, a quota 256.

Ieri, il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, aveva avvertito della possibilità di una ripresa del contagio, dopo l’emergere del nuovo focolaio, invitando tutti a non abbassare la guardia. “Non è finita finché non è finita”, ha dichiarato in un discorso trasmesso in televisione.