Esteri
Coronavirus. JCPenny dichiara bancarotta per il lockdown prolungato.

Dopo 118 anni nell’abbigliamento.850 punti vendita e 90000 dipendenti
E il virus ha fatto un’altra illustre vittima nel commercio americano. Dopo 118 anni i magazzini di abbigliamento JCPenny hanno dichiarato bancarotta. La pandemia da Coronavirus ha fatto crollare lo shopping del settore dell’80% con un calo record del 16,4% in aprile per quanto riguarda le vendite al dettaglio.
JCPenny è il terzo in ordine di tempo delle catene famose che hanno portato i libri in tribunale. Il primo è stato il rivenditore di articoli preppy J.Crew, il secondo il conosciuto magazzino di prodotti di lusso Neiman Marcus. Tutti e tre hanno fatto ricorso al procedimento del Capitolo 11 per rinegoziare i debiti.
JCPenny è una catena di moda e articoli per la casa con circa 850 punti vendita e 90000 dipendenti.
Il CEO Jill Soltau ha dichiarato che 'la società spera di ristrutturare il debito e di poter ripartire con una compagnia più snella’. 'Il piano di ristrutturazione finanziaria concordato con il Tribunale-ha confermato Soltau- è la miglior garanzia per assicurare che non si perda la nostra storia centenaria negli anni a venire’.
Già nel 2020 la Compagnia stava cercando di innovare il business con un nuovo design dei negozi, spazio per il taglio capelli, per allenamenti e per pause caffè, e pure nel mondo degli abiti usati, ma il Coronavirus e il successivo lockdown hanno chiuso disastrosamente tutti i piani di rilancio.
La Compagnia fu fondata da James Cash Penny nel
1902.
Negli anni ’90 è stata una delle prime a vendere su internet.Nel 2000 ha fatto un accordo con la società di cosmetica Sephora
Nel 2010 con la scelta di nominare come Ceo il capo della vendita al dettaglio di Apple Ron Johnson ha fatto uno dei più grandi disastri di questo settore. Il nuovo Amministratore con cambiamenti aggressivi rapidi, con l’abolizione di sconti e altri vantaggi a cui i consumatori erano abituati, ha fatto perdere alla società oltre un miliardo di dollari.
Nella storia recente altri errori strategici hanno portato la Compagnia a diventare un ‘Penny stock’con un crollo delle azioni quotate a meno di un dollaro.
E ora il fallimento, con tante speranze, ma poche certezze sul futuro.