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Coronavirus: perchè a New York si muore dieci volte di più che in California?

Daniele Rosa

Fra i motivi le misure prese, lo stile di vita e il tipo di turismo.

Due Stati, la California e New York, insieme hanno quasi 60 milioni di abitanti (40 e 20 rispettivamente) e due economie forti, la prima garantisce il 20% del Pil americano e la seconda circa il 15%. Una nazione nella nazione di una dimensione paragonabile a quella italiana.

In queste due realtà l’epidemia sta colpendo duro ma, pur essendo partita in California già a fine di gennaio (un mese prima), non si è diffusa in maniera esponenziale come invece ha fatto a New York.

Coronavirus: a New York  morti dieci volte di più che in California

A fine gennaio un viaggiatore dalla Cina è arrivato in California, già contagiato, e a febbraio quasi 9000 persone sono entrate nel Stato dalle città cinesi.

Inoltre a San Francisco hanno fatto scalo, nello stesso periodo almeno otto crociere, con una media di 5000 persone ognuna, con sicuramente molti contagi o asintomatici che hanno girato per la città.

Al contrario a New York il primo caso positivo è stato riscontrato al primo di marzo.

Un mese di differenza ma ora la situazione è abbastanza strana. Da una parte New York ogni giorno registra almeno 500 casi in più ed è arrivata all’impressionante numero di 84000 casi mentre la California sembra essere riuscita a contenere il virus con soli 8700 contagi. E questo nonostante il Governatore della California avesse dichiarato la sua preoccupazione di raggiungere in breve tempo i livelli di New York.

Da una parte c’è stata sicuramente la differenza di test fatti ma dall’altra, come dicono i dati ufficiali della John Hopkins University, la differenza nel numero delle vittime è significativa.

New York ha un bilancio impressionante di morti, quasi 2000, mentre la California ne registra ‘solo’ 185.

Quali i motivi? Probabilmente, e il probabilmente sta nel fatto che la situazione è molto ‘liquida’, e puo’ cambiare in poco tempo, la risposta sta in un insieme di azioni fatte e nello stile di vita che differenzia i due Stati.

Secondo gli esperti sanitari di Los Angeles la California ha preso misure preventive di social distancing molto rapidamente e la popolazione che vive è meno concentrata ed abituata ad uno stile di vita meno frenetico e socializzante.

Coronavirus. A New York morti dieci volte di più che in California

In California milioni di persone entrano ed escono in auto  senza nemmeno condividere l’ascensore o la  metropolitana.

 

New York ha invece,come ha riconosciuto dallo stesso Governatore Andrew Cuomo, ‘uno stile di vita da grande famiglia ed è una porta d’ingresso per l’America del turismo internazionale’.

Certamente vero perchè aldilà dei 65 milioni di turisti arrivati l’anno scorso i residenti

si muovono tanto con i treni e le metro in un’area che ha la più alta densità del Paese ( 27000 persone per miglio quadrato). L’immagine più comune è la marea di gente in Times Square ad ogni ora del giorno e della notte, residenti gomito a gomito con turisti che per il 90% si fermano nella città.

Differente invece il turismo californiano che è meno stanziale  e soprattutto  minore è la densità delle grandi città come San Francisco o Los Angeles, rispettivamente con 18000 abitante e 7000 per miglio quadrato.

Ultima ragione potrebbe essere data dalla velocità di risposta che i due Stati hanno dato alla crisi.

In alcuni casi il Governatore californiano, Gavin Newson, ha deciso di chiudere il business non essenziale già a metà marzo. E nella baia di San Francisco sono state prese misure di quarantena simili a quelle prese in Italia. Due soli giorni dopo le stesse misure sono state allargate a tutto il Paese con collegi e università chiuse.

A New York le stesse misure sono state prese una settimana dopo.

Un modello di analisi dell’università di New York ha stimato che  ad agosto si potrebbero raggiungere in California i 5000 morti e a New York i 15000, tre volte tanti con la metà della popolazione.

Le previsioni della stessa Università sulle vittime a livello nazionale sono molto più ottimistiche rispetto ai 100000/240000 morti previsti dal Presidente Trump e si fermano a 83000 vittime. Uno scenario comunque   di quello pauroso ma meno drammatico immaginato dal Presidente americano.