Esteri
Così la Francia fa la morale agli italiani mentre depreda l'Africa
La Francia da decenni fa prestiti alle ex colonie con tasso di cambio fisso per sterilizzare gli incrementi delle materie prime
Così la Francia tiene il guinzaglio a tutta l'Africa
Di recente i politici francesi han fatto presente che noi italiani non sappiamo trattare coi migranti. È opportuno comprendere come la Francia si relaziona con l’Africa, e quando la nazione di Macron abbia influenzato il continente, e non per il meglio. Facciamo il punto. Partendo da un punto: che i nostri “cugini” riceveranno circa 500 milioni nei prossimi tre anni dal Regno Unito per evitare “l’invasione” di migranti verso le scogliere di Dover.
Francia e Regno Unito, nell’abbandonare le loro colonie (o nell’esser cacciati), lasciarono dei servi fedeli. Il Regno Unito usò i suoi servitori coloniali per creare una rete di ragno dove le ex colonie, paradisi fiscali, riciclano soldi sporchi. La Francia non era così avanzata, finanziariamente, quindi dovette inventarsi soluzioni più alla buona: import-export con qualche trucchetto monetario, per guadagnarci sempre.
Nel 1945 la Francia creò la Franc des Colonies Françaises d’Afrique (CFA franc): una moneta utilizzabile solo nelle colonie africane. Poi vennero create le unioni. Il Central African Economic and Monetary Union (CEMAC) e il West African Economic and Monetary Community (WAEMU): due aree africane che fanno parte della zona CFA. WAEMU ha 8 membri: Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo. La loro moneta comune è il “franc de la Communauté Financière de l’Afrique (CFA)” emessa dalla Central Bank of the West African States (BCEAO) a Dakar, Senegal. Il CEMAC ha sei membri: Camerun, Repubblica del Centro Africa, Ciad, Congo, Guinea Equatoriale, Gabon. La loro moneta comune è il “franc de la Cooperation Financiere Africaine” emesso dalla Bank of the Central African States (BEAC) locata a Yaoundé Camerun.