Esteri

Così la Francia fa la morale agli italiani mentre depreda l'Africa

di Enrico Verga

La Francia da decenni fa prestiti alle ex colonie con tasso di cambio fisso per sterilizzare gli incrementi delle materie prime

La BCEAO e la BEAC hanno sede a Parigi sin dal 1970. Il 50% delle riserve monetarie delle nazioni delle due Unioni CFA sono “ospitate” in Francia. Dal 1948 i due CFA sono ancorati con un rateo di cambio 50 CFA per 1 franco francese. Nel 1994 i CFA hanno subito una svalutazione del 50%. Dopo la svalutazione del 1994 i due CFA furono ancorati ad un nuovo cambio: 100 CFA per 1 franco francese. L’operazione fu giustificata ai tempi da un crollo della competitività del franco francese rispetto ad altri mercati. Il risultato di queste operazioni monetarie è brutalmente semplice. Per semplificare molto il concetto si potrebbe tradurre in questo modo: dal momento che il franco francese non era più competitivo, si scelse di svalutare la “sub-moneta” così le materie prime sarebbero costate meno aumentando la competitività francese. Mica male, no?

Il supporto alle élite africane è dato da un accordo chiamato “Accords speciaux de defence” che autorizza operazioni militari con truppe francesi sul suolo dei firmatari dell’accordo, in modo da proteggere i politici locali che difendevano gli interessi francesi. Tra i documenti firmati era inclusa una serie di accordi piuttosto stringenti per l’esportazione di materie prime dalle due Unioni verso la Francia

Francia e Libia 

Nelle mail tra l’ambasciatore americano in Libia e Hillary Clinton (allora segretario di Stato Usa sotto Obama), ben analizzata da Foreign Policy, si può leggere una frase della serie “noi francesi facciamo il bello e il cattivo tempo in Africa”. Di Gheddafi il testo riporta: “Quest’oro, valore stimato 7 miliardi, essendo a rischio venne spostato da Gheddafi verso il confine tra Niger e Ciad (nazioni delle Unioni CFA). Accumulato precedentemente alla ribellione, era inteso per essere utilizzato (si suppone come asset, Nda) per creare la base di una moneta pan-africana legata al Dinaro libico. Questo piano era mirato a fornire un’alternativa alle Unioni CFA rispetto ai franchi CFA.” Nello stesso cablo si legge “(…) Gli ufficiali della intelligence francese hanno scoperto questo piano (di Gheddafi, ndr) e questa è stata una delle ragioni che hanno influenzato le decisioni di Sarkozy di attaccare la Libia (…).