Esteri
Covid-19, l’India mangiata dalla pandemia e dall’incapacità
Oltre 4000 morti al giorno. Un flop annunciato quello del Governo indiano
“40000 contagi da Coronavirus registrati in un giorno e oltre 4000 morti” è il drammatico record raggiunto solo ieri dall’India.
E l’occupazione dei letti negli ospedali è stata superata in maniera ormai impossibile da gestire.
Nella popolosa Nuova Delhi, ad esempio, l'Holy Family Hospital ha oltrepassato i limiti di riempimento del 140%.
“A volte è impossibile camminare nel pronto soccorso-raccontano i sanitari della terapia intensiva dell’ospedale-e spesso è necessario tenere il paziente in pronto soccorso per ore, per un giorno o due, perché non ci sono i letti nei reparti di terapia intensiva".
E le grida di disperazione dei medici non si fermano “Abbiamo usato aree pubbliche dell’ospedale, corridoi, lo stesso ambulatorio che abbiamo attrezzato con monitor e bombole dell’ossigeno”.
La maggior parte degli ospedali sta facendo tutto il possibile ma, quello che è certo, è che il sistema sanitario è crollato.
Diverse dichiarazioni riprese in differenti momenti danno un’idea completa delle difficoltà crescenti a cui sono sottoposti medici e personale sanitario indiano.
“Il nostro team è oltre il limite dello sforzo. Abbiamo bisogno di più ventilatori perchè non reggiamo ai picchi di contagio che si verificano mediamente ogni due o tre settimane dopo. I pazienti finiscono in terapia intensiva e aumenta il numero dei morti”.
Ed ancora “ abbiamo molti pazienti che hanno bisogno di letti in terapia intensiva, ma non abbiamo letti in terapia intensiva per loro. Quindi li stiamo gestendo in unità ad alta dipendenza, in reparti, con una qualità di assistenza che, ovviamente, non è la stessa”.
Il mondo sanitario aveva capito da tempo quali sarebbero stati i problemi e aveva chiesto al Governo di aumentare le terapie intensive ma con una gestione dall’alto. Tutto questo però non è ancora successo e la situazione al momento è fuori controllo.
Anche perchè la rete dei “cosiddetti medici di base” non esiste e quindi i medici dell’ospedale cercano via mail di sostituirsi a loro con le famiglie dei malati ma con difficoltà crescenti e risultati scarsi dato l’alto numero di persone ammalate.
Sicuramente anche l’India, insieme al Brasile di Bolsonaro, è uno dei paesi dove la gestione della pandemia a livello di Governo è stata un evidente flop. Esitazione sui vaccini, nessun investimento per creare nuovi centri di soccorso e di terapia intensiva, ritardi sui lockdown, nessuna trasparenza sui dati, sottostima della gravità della pandemia.
E le consuetudini religiose con assembramenti senza sicurezza hanno dato il colpo mortale alla tragedia annunciata in India.
Un paese dove le persone muoiono in ambulanza perchè non riescono nemmeno ad ottenere un posto in ospedale, muoiono a casa perchè nemmeno arrivano all’ambulanza che non si fa vedere, muoiono in pronto soccorso perchè non ci sono letti in terapia intensiva. Non è impossibile trovare cadaveri nelle strade o pire di fuoco dove vengono bruciati.
Questa è l’India adesso, mentre ancora nel mondo si parla di togliere o lasciare i brevetti alle multimiliardarie BIG Pharma.
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