Esteri

Dalla guerra in Israele ci guadagna solo Putin

Di Paolo Diodati

L'ipotesi che il leader russo abbia spinto ad agire Gaza proprio in questo periodo di stallo in Ucraina, in attesa dell'inverno

Israele, Putin: ottimo giocatore di scacchi 

In un articolo pubblicato su  Affaritaliani, ricordavo la fama di Putin come ottimo giocatore di scacchi. Gioco in cui eccelle chi è in grado di prevedere la concatenazione del maggior numero possibile di mosse e contromosse. Putin ha certamente sbagliato nel non prevedere le conseguenze a catena della mossa "Arrivano i vostri", a favore dei russi non riconosciuti come minoranza da Hollywood Zelensky, causa principale della degenerazione della situazione nel paese, insieme alla politica espansionista e provocatoria della Nato e dei suoi fidi cagnolini, tra i quali ha voluto primeggiare, come al solito, la Piaciona spendacciona.  Se però, andreottianamente disposti a far peccato, cioè, a pensare male, cosa rispondiamo alla domanda "Cui prodest?" l'improvviso scoppio di questa più che raccapricciante carneficina in terra d'Israele?

Giova alla causa palestinese? In parte sì, ma si dovrebbe rispondere anche alla domanda "Ma perché, proprio ora?" Giova alla causa palestinese, perché la risposta di Israele non potrà essere stile Guerra dei sei giorni (tanti furono i giorni per arrivare addirittura in Egitto). Di conseguenza, durando questa nuova guerra ben più dei sei giorni leggendari, i palestinesi riusciranno a riscattare, in parte, quell'umiliazione. Ma l'aiuto che Usa e la solita Nato daranno a Israele (la Piaciona spendacciona, ha già garantito l'aiuto), non potrà che far diminuire quello dato all'assillante questuante di Kiev.

Se poi si tira in ballo il ruolo attribuito all'Iran nell'organizzare in gran segreto una simile barbarie e si ricorda l'amicizia Russia-Iran, si può anche ipotizzare che il maggior beneficiario della nuova situazione, Putin, possa anche aver spinto ad agire proprio in questo lungo periodo di quasi stallo, in attesa dell'inverno. Mossa che verrebbe a confermare la sua fama di ottimo giocatore di scacchi. 

Palazzo Chigi ha voluto dare la massima evidenza alla sua posizione, esponendo un maxi telone con la bandiera di Israele, che si illumina nelle ore notturne. Se poi alcuni fanatici palestinesi ne faranno oggetto di tiro a segno con le bombe, mettiamoli in galera in attesa che il giudice li rimetta subito in libertà, grazie alle attenuanti della provocazione. 

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Nessun commentatore, a parte quelli da sempre filopalestinesi, ha ricordato il grande peccato originale di Israele. Essere una nazione creata a tavolino, per sistemare gli ebrei. L'avessero creata in Italia, ci sarebbero state proteste inizialmente dappertutto, senza però mattanze tribali. Poi una parte capeggiata da Mattarella, avrebbe fatto sermoni in continuazione, contro la mal accoglienza dei fratelli sionisti, finendo col dar del fascista a chiunque avesse manifestato mal di pancia di fronte all'aumentare degli zuccotti in testa e delle sinagoghe. E tutto si sarebbe sistemato pacificamente in una decina d'anni.

Quegli sciagurati creatori di Stati sulla carta geografica, hanno creato uno Stato ebraico in Palestina, ottenendo questo risultato, scontato e altamente destabilizzante: palestinesi in Israele e israeliani in Palestina. Israele, organizzata all'occidentale e aiutata dall'occidente, è diventata una nazione modernissima e prosperosa. La Palestina... abbiamo visto in questa occasione com'è ridotta. Vive di rancore, d'odio, volendo solo la distruzione, la morte degli israeliani. 

Assistendo periodicamente a guerre sempre più feroci e brutali, tanti hanno proposto la soluzione tipo Berlino: un muro per dividere fisicamente gli eterni contendenti ma,  come ha detto David Grosman "Israeliani e palestinesi non hanno bisogno di erigere un muro che li separi: hanno bisogno di abbattere il muro che li divide." In Italia si parla d'introdurre a scuola la materia educazione sessuale, in cui inserire l'importante tema "come masturbarsi". Perché i nostri fantasiosi educatori non suggeriscono soprattutto ai colleghi palestinesi l'insegnamento della storia del nemico?