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Egitto, scoperto un nuovo corridoio nella piramide di Cheope

Egitto, nella Piramide di Cheope è stato scoperto un nuovo corridoio fino a ora sconosciuto

In Egitto la Piramide di Cheope costruita sull’altopiano di Giza durante la IV dinastia dal faraone Khufu, o Cheope, che regnò dal 2609 a.C. circa al 2584 a.C., continua a riservare sorprese. Dopo 8 anni di ricerche, il team internazionale di studiosi e archeologi di ScanPyramids ha annunciato la scoperta di un tunnel che sino a oggi era sconosciuto, lungo 9 metri e largo 2,10 e situato dietro l’entrata principale sul lato Nord. A dare la notizia della scoperta è stato l’archeologo egiziano Zahi Hawass.

Guarda il video della scoperta del nuovo corridoio nella Piramide di Cheope

ScanPyramids SP-NFC 2023 Report from HIP Institute on Vimeo.

Durante l'annuincio l'archeologo egiziano Zahi Hawass ha detto: "Crediamo che qualcosa sia nascosto sotto quest’area. La tomba di Cheope potrebbe trovarsi sotto quel tunnel". Il sarcofago del faraone, infatti, non è stato ancora trovato. Gli esperti suppongono che potrebbe trovarsi proprio in una stanza sotterranea non ancora scoperta. Il tunnel è stato sondato da una telecamera che è stata introdotta all’interno del corridoio grazie a una fessura di pochi millimetri. Il tunnel si estende orizzontalmente rispetto al suolo e ha una forma a chevron, ossia una 'v' rovesciata e, secondo gli esperti, non è stato completato. Un aspetto che secondo Hawass condurrà a rivelare altri segreti all’interno della piramide di Cheope.

 

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Dal 2015 a oggi, l'evoluzione delle ricerche

Le ricerche sono iniziate nel 2015. Nel 2016 le squadre scientifiche hanno rilevato alcune anomalie termiche nell’area dello chevron situata sul lato nord della piramide di Cheope. I ricercatori del progetto hanno installato dunque pellicole a emulsione di muoni nel corridoio discendente situato sotto lo chevron, rilevando la presenza di un vuoto prima sconosciuto, e ridenominato 'Scanpyramids North Face Corridor'

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Come spiegato nello studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, il team ha infatti spiegato di aver usato la tecnica della radiografia a muoni a raggi cosmici, particelle subatomiche che sono solo parzialmente assorbite dalla pietra. I ricercatori hanno dunque deciso di installare sette rilevatori all’interno di due corridoi della piramide per un periodo di tre anni, dal 2016 al 2019, al fine di tentare di catturare questi muoni, fornendo informazioni sulla tipologia di materia che hanno attraversato, e misurando in dettaglio le dimensioni, la forma e la posizione del corridoio della parete nord, senza entrarvi.

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