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Esteri
Usa/ Trump trionfa, Bush abbandona. Nevada, Clinton vince a fatica

La Carolina del Sud sancisce la vittoria del candidato repubbicano Donald Trump e spezza le ambizioni presidenziali di Jeb Bush che si ritira dalla corsa alla Casa Bianca. In Nevada, Hillary Clinton batte Bernie Sanders nei caucus e si avvia a solidificare la sua posizione verso la nomination democratica. Il senatore del Vermont promette vendetta e preannuncia una sua vittoria nel 'super martedì' del 1° marzo quando voteranno una dozzina di Stati. TRA I REPUBBLICANI - Vincendo entrambe le primarie del New Hampshire e della Carolina del Sud, e avendo buone probabilità di vittoria nei tredici Stati che andranno al voto il 1° marzo per il 'supermartedì', Trump è senza dubbio sulla buona strada per vincere la nomination repubblicana, un risultato che sembrava impossibile quando ha annunciato la sua candidatura l'estate scorsa. Con il 99% dei voti scrutinati, Trump distacca gli altri di almeno dieci punti con il 32,5% di preferenze: seguono Marco Rubio con il 22,5% e Ted Cruz con il 22,3%. L'incapacità di Cruz di distinguersi da Rubio è stata un duro colpo per la sua campagna elettorale, che aveva investito molto in Carolina del Sud per ottenere il sostegno degli elettori evangelici dello Stato.

Vittima importante del sabato elettorale in Usa è stato l'ex governatore della Florida, Jeb Bush, che sperava di continuare la saga di famiglia e di diventare il terzo Bush alla Casa Bianca dopo il padre e il fratello. La sua corsa è finita in Carolina del Sud dove è arrivato quarto, dietro gli immancabili Rubio e Cruz. "La gente dell'Iowa, del New Hampshire e della Carolina del Sud ha parlato e io devo rispettare la loro decisione", ha dichiarato visibilmente commosso a Colombia. Dietro di lui il governatore dell'Ohio John Kasich, fermo a 7,6%, che intende proseguire, come pure il chirurgo in pensione Ben Carson, ultimo con 7,2%. Il 69enne miliardario e star dei reality è stato dichiarato vincitore circa un'ora dopo la chiusura dei seggi. Uno stato "speciale speciale" con "gente incredibile", ha dichiarato Trump celebrando il trionfo con i suoi sostenitori a Spartanburg. Trump si e' poi congratulato con Marco Rubio e Ted Cruz per il loro risultato, prima di rilanciare il suo cavallo di battaglia elettorale. "Costruiremo il muro al confine con il Messico - ha insistito - e chi lo paghera? Sarà il Messico a pagarlo". Trump ha ottenuto almeno 44 dei 50 delegati dello Stato, portando il suo conteggio a 61 delegati, rispetto agli 11 di Cruz e 10 di Rubio, secondo un conteggio di Real Clear Politics. I repubblicani hanno bisogno di 1.237 delegati per vincere la nomination del partito.

L'ex segretario di Stato Hillary Clinton trionfa nei caucus democratici del Nevada con il 52,6% dei voti, battendo Bernie Sanders fermo a 47,4% (con il 90% delle schede scrutinate). Un vantaggio esiguo quello di Clinton che fa pensare come la gara verso la nomination democratica sarà ancora lunga e molto combattuta. La vittoria di ieri però sembra aver dato nuovo slancio all'ex first lady, che ora guarda con interesse alle primarie di sabato prossimo 27 febbraio in Carolina del Sud: qui i sondaggi la danno in grande vantaggio rispetto al senatore del Vermont grazie al voto che dovrebbe arrivare dalla comunità afroamericana. "Alcuni ci hanno messo in dubbio, ma non abbiamo mai messo in dubbio noi stessi", ha dichiarato Clinton davanti ai suoi sostenitori a Las Vegas. "Questa è la vostra campagna. La lotta va avanti: il futuro che vogliamo è nelle nostre mani", ha ribadito.

Sanders ha promesso vendetta e sta già guardando agli 11 stati che voteranno per il 'super martedì', prevedendo che quando i democratici si riuniranno per la convention a Philadelphia nel mese di luglio "vedremo i risultati di uno dei maggiori sconvolgimenti politici nella storia degli Stati Uniti". "Il vento è alle nostre spalle", ha commentato il senatore. Dopo la vittoria su Clinton nel New Hampshire e finendo un ottimo secondo in Iowa, Sanders aveva sperato di dimostrare in Nevada che avrebbe potuto conquistare gli elettori afromamericani e ispanici e di poter così competere a livello nazionale. Ma i dati del Nevada mostrano come abbia malamente perso tra gli elettori di colore, dal 76% di Clinton al suo 22%, un cattivo presagio per la Carolina del Sud e altri stati con una grande popolazione afroamericana.

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