Esteri
Germania ancora divisa tra Ovest ed Est. Ma con il nuovo governo l'Europa sarà più forte
L'analisi sulle elezioni tedesche e il futuro esecutivo

Il processo di riunificazione e di integrazione delle due Germanie non si è ancora veramente concluso
Il risultato tanto atteso delle elezioni in Germania è finalmente arrivato, confermando un significativo spostamento a destra (che era nell’aria), ma senza un vero stravolgimento. Le percentuali ottenute dai principali partiti sono le seguenti: CDU/CSU 28,6%, AfD 20,8%, SPD 16,4%, Verdi 11,6%, Linke 8,8%, FDP 4,3%, BSW 4,9%. Rispetto al passato, l’AfD è cresciuta molto, la CDU/CSU ha mostrato un leggero consolidamento, SPD e Verdi sono calati, Linke ha guadagnato molti consensi mentre quelli di FPD sono scesi (BSW è un partito nuovo, per cui non sono possibili confronti con il passato). A rafforzarsi, dunque, sono state indubbiamente le “ali” del sistema politico, molto, a destra, con AfD ma abbastanza anche a sinistra con Linke.
Ricordiamo che la CDU/CSU è un partito centrista di tradizione cristiano-democratica, ed è simboleggiata col colore nero; l’AfD è il partito nazionalista euroscettico e di destra “spinta”, ed è indicato col colore azzurro; la SPD è il partito socialdemocratico di centro-sinistra, indicato col colore rosso; i Verdi sono ovviamente il partito ambientalista, indicato tautologicamente col colore verde; Linke è la formazione di sinistra-sinistra, indicata col colore rosso scuro; la FPD è il partito di centro-destra liberale, indicato col colore giallo; la BSW è un partito populista collocabile a sinistra ed è indicato col colore viola.
Al di là dello spostamento (non ancora irreversibile) del baricentro politico a destra, il dato veramente interessante delle elezioni in Germania è la spaccatura in due del Paese. A Ovest, nel territorio corrispondente a quella che, prima della riunificazione, era appunto la Germania Ovest, ha vinto nettamente il centrodestra della CDU, mentre a Est, nel territorio di quella che era la Repubblica Democratica Tedesca, si è affermata la destra estrema di AfD. Il processo di riunificazione e di integrazione delle due Germanie non si è, dunque, ancora veramente concluso.
Il leader della CDU nonché cancelliere in pectore, Friedrich Merz, è già al lavoro per formare il nuovo governo. Egli ha escluso categoricamente un'alleanza con l'estrema destra dell'AfD, nonostante il suo significativo risultato elettorale (raddoppio netto della percentuale di voto rispetto alle precedenti elezioni). Pertanto, la coalizione più probabile è quella tra la CDU/CSU e l'SPD, che insieme otterrebbero una solida maggioranza al Bundestag. Questa coalizione rosso-nera, sebbene non priva di sfide, potrebbe garantire una maggiore stabilità rispetto alla precedente coalizione "semaforo" (SPD, Verdi e FDP), che ha dimostrato di essere fragile e conflittuale.
Staremo a vedere come si evolveranno le trattative e quale sarà la composizione finale del nuovo governo. Una cosa è certa: la Germania si trova di fronte a una nuova fase politica, con sfide significative da affrontare sia a livello nazionale che internazionale. In ogni caso, se vi fosse la formazione di una coalizione tra CDU/CSU e SPD, vi sarebbero diverse conseguenze importanti (e io penso positive) per l’intero continente.
In primo luogo, una coalizione stabile in Germania è cruciale per l'Unione Europea, specialmente in un periodo di incertezze globali come quello che stiamo attraversando. La Germania è il principale motore economico e politico dell'UE, e un suo governo stabile può contribuire a una maggiore coesione e una migliore stabilità all'interno dell'Unione stessa. In secondo luogo, la CDU/CSU e l'SPD hanno visioni economiche moderate e pro-europee. Questo potrebbe tradursi in politiche che favoriscono la crescita sostenibile e la cooperazione economica all'interno dell'UE, ma senza le fughe in avanti ambientaliste della precedente coalizione rosso-giallo-verde. In terzo luogo, con la CDU/CSU al governo, è probabile che la Germania mantenga una posizione forte e decisa sulle questioni di politica estera e di sicurezza, inclusa la gestione delle crisi internazionali come il conflitto in Ucraina. Infine, la CDU/CSU ha proposto riforme più restrittive in materia di immigrazione, il che potrebbe influenzare le politiche migratorie dell'UE. Tuttavia, l'SPD potrebbe dal canto suo bilanciare queste nuove posizioni con un approccio maggiormente in continuità con le posizioni precedenti.
Se tutto va bene, nel complesso c’è da aspettarsi che l’Europa nel suo insieme, alla fine, sarà uscita rafforzata dal responso popolare in Germania.
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