Esteri
Elezioni Francia? Non solo, si vota anche in Slovenia. E l'Ue può spaccarsi
Tutti parlano di Marine Le Pen, ma domenica si va alle urne anche nel paese balcanico. Una vittoria del trumpiano Jansa può ampliare le divisioni europee
L'Europa guarda alle elezioni in Francia, ma si vota anche in Slovenia
Non solo Francia, non solo Marine Le Pen. Domenica 24 aprile si vota anche in un altro paese europeo, oltretutto un altro stato membro dell'Unione europea. Si tratta della Slovenia, curiosamente l'ultimo governo comunitario a detenere la presidenza di turno dell'Ue, proprio appena prima della Francia. Si tratta di un voto che appare dall'esito incerto, ma il cui esito potrebbe ampliare le divisioni che già si stanno rendendo evidenti all'interno del gruppo dei 27 sulla posizione da mantenere in riferimento alla guerra in Ucraina e non solo.
Appare infatti favorito Janet Jansa, sovranista e grande ammiratore di Donald Trump. La sua conferma alla guida della Slovenia potrebbe ampliare gli spifferi in corso già da tempo sul fianco orientale del Vecchio Continente. Jansa è molto critico nei confronti della Russia, ma nella sua posizione c'è posto soprattutto per ampie critiche all'Ue e agli Stati Uniti di Joe Biden, per la debolezza mostrata di fronte a Mosca. Una linea che lo accomuna alla parte più radicale dei repubblicani americani e che ha espresso più volte lo stesso Trump e l'ex segretario di Stato Mike Pompeo.
Secondo i sondaggi, domenica si tratterà di un testa a testa fra il partito di maggioranza dell'attuale esecutivo, il Partito democratico sloveno (SDS) guidato dal premier conservatore Jansa, e il neonato Movimento Libertà (Gibanije Svoboda) dell'ex top manager di aziende pubbliche Robert Golob, che ha deciso di scendere in campo a dicembre scorso, fondando nel marzo successivo un movimento di ispirazione liberale e progressista.
Elezioni Slovenia, leggermente favorito il sovranista e trumpiano Jansa
Tutti gli altri partiti sono nettamente distaccati e nessuno sembra in grado di arrivare in doppia cifra, attestandosi tutti sotto il 10%. I Socialdemocratici (SD) oscillano intorno all'8%, seguiti dalla Sinistra (Levica), che secondo un sondaggio potrebbe addirittura rimanere sotto lo sbarramento del 4% necessaria per entrare in parlamento, mentre Nova Slovenija (NSi), è data intorno al 7%. I movimenti di due ex capi di governo, il Partito di Alenka Bratusek (SAB) e la Lista Marjan Sarec (LMŠ), rischiano di non superare nemmeno lo sbarramento.
Si tratta di una sfida rilevante non solo per la Slovenia ma anche per il futuro dell'Ue. Dopo la doppia vittoria simultanea di Viktor Orban in Ungheria e Aleksandar Vucic in Serbia, un'altra affermazione sovranista potrebbe cambiare gli equilibri all'interno dell'Ue. Certo, una doppietta Le Pen-Jansa avrebbe portata clamorosa, ma anche una vittoria del solo Jansa non sarebbe da bollare come un piccolo fatto di cronaca locale.
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