Esteri

Finlandia al voto, dai festini ai soldi a pioggia: Marin balla ma non vince

Di Giuseppe Vatinno

La leader finlandese Sanna Marin è sotto rielezioni: se fino a qualche tempo fa era la favorita ora la sua stella si è appannata e i nodi sono venuti al pettine

Da allora se ne erano perse le tracce perché la leaderina è progressista ma non scema e aveva fatto grande attenzione a non ficcarsi più in situazioni in cui rischiava la cadrega e relativi emolumenti. Ma ogni pacchia è a termine ed oggi la Marin è sotto elezioni. La propaganda progressista la dava fino a poco tempo fa vincitrice splendente ed indefessa, ma da qualche tempo la sua stella si è appannata e i nodi sono venuti al pettine.

Evidentemente la stretta sulle dimenate festaiole l’ha un po’ arrugginita, facendole perdere quella patina anticonformista che con la capacità politica non c’entra un bel niente ma nel nostro mondo alla rovescia è invece fondamentale. Eppure è riuscita a ficcare la Finlandia nella Nato, in chiave anti –russa. E poi tutti parlano bene della sua gestione del Covid-19 ma questo non è bastato all’opinione pubblica imbufalita per l’aumento dell’inflazione perché una cosa è il look è una cosa il portafoglio.

Infatti la Marin è accusata di spendere troppo. E così oggi deve vedersela con il Partito della Coalizione Nazionale (in testa) di centro-destra e del Partito populista di destra che non poteva non chiamarsi “veri finlandesi” ed è guidata dalla solita anarchica. I sondaggi danno tutti e tre i partiti leggermente sotto il 20%, ma quella messa peggio è proprio la Marin con i Socialdemocratici, che al momento è terza.