Giappone, Abe trionfa ancora: verso la fine della costituzione pacifista
Verso l maggioranza dei due terzi in Parlamento
Vittoria schiacciante per il primo ministro Shinzo Abe alle elezioni che si sono tenute oggi in Giappone. Secondo le proiezioni, il suo partito liberaldemocratico (Ldp) e gli alleati del Komeito potrebbero aver raggiunto 310 seggi su 456, ottenendo una maggioranza di oltre due terzi alla camera bassa grazie alla quale la costituzione potrebbe essere emendata in senso nazionalista. "Accetto umilmente il risultati", ha detto Abe in televisione. Se il successo del primo ministro era ampiamente previsto dai sondaggi, va sottolineato il secondo posto raggiunto dal Partito Costituzionale democratico.
La nuova formazione, che riunisce diversi transfughi del Partito Democratico, dovrebbe conquistare fra i 44 e i 67 seggi, diventando la prima forza di opposizione. Più deludente il risultato del nuovo partito "Speranza" di Yuriko Koike, governatore della provincia di Tokio ed ministro della Difesa di Abe. La stella della Koike, che inizialmente sembrava poter mettere Abe in difficoltà, si è presto appannata e il suo partito viene ora accreditato fra i 39 e i 59 seggi.
L'affluenzaalle urne è stata del 54%, poco più del record negativo del 52,3% registrato nel 2014. Alla scarsa affluenza hanno contribuito l'alto numero degli indecisi ma anche il maltempo portato dal ciclone Lan. Al potere dal 2012, Abe aveva deciso di convocare elezioni anticipate a settembre, dopo il lancio di missili nordcoreani che hanno sorvolato il Giappone. Agli elettori aveva chiesto un mandato forte per poter affrontare la minaccia di Pyongyang, ma la sua mossa puntava anche a capitalizzare le debolezze di un'opposizione divisa.