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Guerra, Tajani: "Si fermino tutti, anche Israele, o sarà una catastrofe che durerà per anni"

di Redazione Esteri

L'Italia studia un piano per far evacuare i 1000 soldati in Libano: "Con l’Onu bisognerà decidere il destino della missione"

Guerra, Tajani: "Andiamo verso una catastrofe che potrebbe durare anni. Fermatevi tutti"

Il governo Meloni si è subito riunito ieri sera a Palazzo Chigi dopo la pioggia missili piovuta su Israele. L'attacco dell'Iran rende questa guerra sempre più pericolosa a livello mondiale. Le parole del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sono durissime. "L’Italia - dice Tajani a Il Corriere della Sera - chiede al governo dell'Iran e allo stesso primo ministro israeliano Netanyahu di frenare il ricorso alla violenza. Chiede a tutti, assolutamente a tutti, di interrompere la spirale della guerra. In queste ore un missile in più da una parte o dall’altra potrebbe portare questa guerra definitivamente fuori controllo. Lavoriamo in maniera convinta per evitare che tutta la regione finisca nell’abisso di una guerra generalizzata, una catastrofe che nessuno sarebbe in grado di controllare, che porterebbe morte e devastazione per anni. La prospettiva nella regione resta quella dei due Stati, quella di Israele in grado di convivere in sicurezza con uno stato palestinese, e di un Libano che resti un paese stabile e un esempio di convivenza tra le varie comunità e religioni".

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Tajani parla delle conseguenze dell'attacco di ieri dell'Iran e manda un messaggio a Israele sul Libano: "Che non si faccia come a Gaza, che non si bombardi mettendo a rischio la popolazione. L'intenzione di Israele - prosegue Tajani a Il Corriere - è di distruggere Hezbollah, e militarmente spingere i loro miliziani a Nord del fiume Litani, per creare una fascia di sicurezza in cui non siano presenti arsenali di Hezbollah. Ma adesso lo scontro è salito di livello: valutiamo i danni che i missili iraniani avranno prodotto a Israele. E se Israele deciderà una contro-reazione vedremo quali saranno i loro obiettivi".

Dietro le parole ufficiali, una possibile svolta. Meloni e i ministri Crosetto e Tajani - riporta Il Corriere - hanno cominciato a ragionare della possibilità di dover concertare con le Nazioni Unite una evacuazione dei mille soldati italiani del contingente Unifil. Niente è ancora deciso. Ma dopo la drammatica incursione dell’esercito israeliano in Libano e la reazione iraniana, Meloni, Tajani e Crosetto si stanno interrogando sulla sicurezza dei nostri militari impegnati nella missione di pace Onu. Quanto potranno restare nei bunker? Se la crisi dovesse aggravarsi ancora il profilo della missione giocoforza cambierebbe, bisognerebbe passare per il Consiglio supremo di Difesa e rivotare in Parlamento.