Esteri
Guerra Ucraina, mirino Putin sulla Polonia. Obiettivo: separare Nato e Baltico
Le mosse di Putin potrebbero non fermarsi a Kiev. Il suo sogno: instaurare uno stato cuscinetto e collegare Bielorussia (ormai non più sovrana) a Kaliningrad
Guerra Ucraina, Bielorussia ormai stato vassallo di Mosca
Sono stati riportati attacchi aerei anche a ovest, su Lutsk, Kherson e Ivano-Frankivsk, vale a dire vicino al confine polacco. Segnale preoccupante per chi già intravede uno scenario di tensione massima, con le forze militari russe schierate fra Ucraina e Bielorussia lungo il confine polacco, o magari con altri paesi dell'Europa centrale come Slovacchia e Romania. Possibile che il Cremlino voglia addirittura cercare di costruirsi un corridoio diretto fra l'Ucraina reso stato cuscinetto e la Bielorussia ormai a tutti gli effetti un protettorato di Mosca? Domanda a cui è difficile rispondere ma che sembra molto meno campata in aria di quanto non sarebbe stata tempo fa.
L'architettura che Putin vuole ricostruire passa per Minsk, dove la presenza di armi e militari in prossimità del confine ucraino è stata strategica per lanciare l'attacco. Tanto che anzi, la Bielorussia sta operando delle modifiche alla sua costituzione per consentire di ospitare armi nucleari e militari di Mosca a tempo indefinito. Secondo molti analisti, si tratta di fatto di una cessione della sovranità da parte di Minsk. D'altronde si parla da lungo tempo della possibile riunificazione tra le due entità nella Federazione Russa, o meglio dell'assorbimento della Bielorussia.
Così Putin vuole riscrivere la mappa di Ucraina e Russia
La spinta decisiva a questa prospettiva potrebbe darla non solo l'estroversione del Cremlino, ma anche e soprattutto le difficoltà interne vissute da Aleksandr Lukashenko. Dopo le proteste di massa dello scorso anno in seguito alle elezioni presidenziali, il leader di Minsk ha capito che ha bisogno della tutela di Putin per poter sopravvivere, temendo tra l'altro nuove rivolte dopo il referendum costituzionale in programma a breve. Anche a costo di diventare una sorta di protettorato, Lukashenko sembra disposto a cedere un pezzo del suo potere per non essere rovesciato.
Nel frattempo, Mosca preme anche in direzione del Baltico. Già dalla crisi in Crimea in poi, le incursioni aeree o le esercitazioni miltari al confine coi paesi Baltici sono stati più che ricorrenti. Ora la tensione continua ad alzarsi, anche perché l'enclave russa di Kaliningrad è a soli 150 chilometri dal confine bielorusso. Il timore di Estonia, Lettonia e Lituania è quello di ritrovarsi circondate dalle forze russe, un salto nel passato che nessuno dei tre paesi avrebbe mai voluto compiere. Forse non è un caso che gli Stati Uniti e la Nato prevedono l'invio di nuove truppe proprio sul Baltico.
I venti di guerra soffiano forte, anche al di là dei confini dell'Ucraina.
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