Esteri
Guerra Ucraina-Russia, perché Mosca non userà l'atomica
La dottrina attualmente di moda in America è quella della risposta flessibile. Se i russi usano piccoli proiettili, gli americani faranno altrettanto
Guerra Ucraina-Russia, lo spauracchio della bomba atomica
Come non bastassero i motivi di preoccupazione in campo economico e, purtroppo, anche in campo militare, ora Vladimir Putin agita l’arma nucleare e il suo Ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, ingiunge agli Stati Uniti di togliere tutti i missili in possesso della Nato dall’Europa.
Ovviamente la prima risposta che uno vorrebbe dare a Lavrov, per cominciare, è: “Mi dica la verità, siamo su “Scherzi a Parte?” Ma non sapendo se in Russia conoscono quel programma, è meglio rispondere seriamente.
Putin e Lavrov ci hanno minacciati. Una minaccia, in sé, non è pericolosa, nel senso che se io minaccio il campione dei pesi medi di dargli un pugno sul naso, non credo che si preoccuperà. Dunque la prima domanda è: che possibilità hanno, quei signori, di imporre concretamente la loro volontà all’Europa e agli Stati Uniti?
Cominciamo dalla minaccia meno importante: l’invito a togliere le armi atomiche americane dall’Europa. Se parliamo di armamento convenzionale la Russia è lungi dal poter vincere una guerra guerreggiata contro l’intera Europa Occidentale. Questa parte del continente sarà pure popolata da placidi borghesi che aspirano a non dovere ammazzare neanche le zanzare, ma proprio in questi giorni si è visto che anche la loro pazienza ha un limite. Dunque la richiesta di Lavrov lascia assolutamente freddi tutti. E c’è di più.
Ammettiamo che gli Stati Uniti, intimiditi dalla mutria di Lavrov, pur avendo firmato un’alleanza chiamata Nato, ritirino i loro ordigni atomici dall’Europa: questo significherebbe che l’Europa non ha l’arma nucleare? Lavrov ha dunque dimenticato la bomba atomica, o all’idrogeno che sia, in possesso della Gran Bretagna? E che cosa crede, Mr. Lavrov, che se gli fa gli occhiacci quella stessa Londra che, disarmata, non capitolò dinanzi a Hitler, ora getterà le sue atomiche nel Tamigi? E che cosa crede, che i Francesi sarebbero felici di essere disarmati, di fronte ad uno Stato, come la Russia, che invade militarmene un vicino senza nessuna ragione valida?
Lavrov avrebbe potuto star zitto e non avrebbe perduto niente. Questo suo discorso non è stato serio. Alla Russia non piace che l’Europa Occidentale abbia armi atomiche? La comprendiamo perfettamente, perché noi abbiamo esattamente lo stesso sentimento pensando che la Russia ne dispone.
E passiamo ora al discorso più serio, quello del possibile uso delle armi atomiche. La dottrina attualmente di moda in America è quella della risposta flessibile. Se i russi usano piccoli proiettili di artiglieria atomici, gli americani faranno altrettanto. E lo stesso per tutti i gradi dell’uso di quell’arma. Fino alla totale distruzione dell’Orbe terracqueo.
E dunque partiamo dall’ipotesi dell’uso massimo di quelle armi. Pur ammettendo che qualche missile sia distrutto in volo (se ci si riesce), per la maggior parte essi sono imparabili, e comunque saranno tanto numerosi – da una parte e dall’altra, nel giro di pochi minuti – che molti arriveranno a destinazione. Infatti anche a distruggere qualche silo di partenza, molte atomiche saranno lanciate da postazioni che non possono essere distrutte, trattandosi di sottomarini nucleari di ignota localizzazione, che le faranno partire addirittura da sott’acqua, se non ricordo male. E dieci metri sottoterra ogni arma è invulnerabile. Insomma la distruzione del mondo è ragionevolmente assicurata.
Facciamo dunque l’ipotesi che i russi riescano a distruggere totalmente Manhattan, a rendere radioattiva tutta Washington (per la parte rimasta in piedi) e così per molte altre città americane. Oltre naturalmente alle grandi capitali europee e chissà che altro. Il Giorno del Giudizio, insomma. È ovvio che la Russia non può subire danni analoghi, non per cattiva volontà occidentale, ma per mancanza di obiettivi. Se essa attacca tutto l’Occidente, non è che l’Occidente può distruggere anche tutta l’Asia, oltre la Russia. Dovrà limitarsi ad una distruzione più accurata. Ammesso che la Russia distrugga tutte o quasi le città occidentali che superano i tre milioni, gli occidentali potrebbero distruggere tutti i centri urbani russi che superano i cinquantamila abitanti, uccidendo il resto della popolazione, con calma e nel tempo, con un diluvio di fall out. Insomma della Russia non rimarrebbe pietra su pietra. È perché le cose stanno così che la minaccia atomica di fatto non fa paura a nessuno.
Ammettiamo che Putin, vedendo che ha perso la guerra dell'Ucraìna, e sentendosi prossimo ad essere defenestrato, dica: “Muoia Sansone con tutti i filistei”. Anche in questo caso estremo non credo che scoppierebbe la guerra atomica perché gli altri che sono chiamati a schiacciare il pulsante che scatena l’Armageddon temerebbero per le loro vite, per le vite dei loro cari e – perché no? - per l’esistenza della stessa Russia. Non è detto che, pur di far piacere a Putin, lascerebbero che tutti i loro concittadini muoiano per il capriccio di uno straordinario pazzo omicida. Possibile che in tutta la Russia non ci sarebbe un solo von Stauffenberg?
Il problema si può semplificare ulteriormente. L’armamento atomico esiste e chiunque ne sia in possesso non ci rinuncerà. Dunque vivremo costantemente col pericolo della “fine del mondo”. Ma dal momento che non si può evitare che in giro ci siano le bombe atomiche, l’unica soluzione è averle anche noi e, se del caso, usarle anche noi. Sarà la fine dell’umanità? E sia. Meglio la fine dell’intera umanità che la nostra fine soltanto. Lavrov questo lo capisce? Se Vladimir Putin è impazzito - lui che per tanti anni mi è apparso come un politico accorto, pragmatico e intelligente – non è verosimile che siano impazziti tutti, a Mosca.
Ché se poi prevalesse lui, e l’umanità si estinguesse, non credo che sarebbe un gran danno: secondo gli ecologisti - che sono i pensatori più alla moda - per il pianeta Terra l’uomo è nocivo. Dunque eliminandolo faremmo felici le farfalle Monarca, i tursiopi e le balene degli oceani, i Koala australiani e chissà quante altre bestie. Incluse le persone fanatiche dell’ecologia. Almeno, per i giorni o le settimane che gli rimarrebbero da vivere. Nemmeno il virus del Covid ci rimpiangerebbe, dal momento che – dicono – a parte noi è in grado di infettare altri mammiferi.