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Hamas, ucciso il capo dell'intelligence. Oms: "aiuti a Gaza entro 24h"

di Redazione Esteri

Aperto il valico di Rafah tra Gaza ed Egitto. Hamas: "Stop al massacro di Gaza o Hezbollah e Iran interverranno". 199 gli ostaggi

Sirene di allarme a Tel Aviv e nel centro di Israele. Blinken al riparo in un bunker con Netanyahu

Le sirene d'allarme hanno risuonato nuovamente a Tel Aviv e nell'area centrale di Israele nel tardo pomeriggio. I sistemi di rilevazione hanno segnalato lo stesso allarme anche a Gerusalemme. La Knesset ha dovuto interrompere la seduta inaugurale della sessione invernale, iniziata con l'intervento del premier Benyamin Netanyahu.

Il segretario di Stato Antony Blinken e il primo ministro israeliano si sono rifugiati in un bunker per cinque minuti quando le sirene aeree sono risuonate a Tel Aviv durante il loro incontro, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. E proprio il segretario di Stato americano ha cambiato all'ultimo minuto il suo programma di viaggio in Medio Oriente e invece di tornare negli Stati Uniti questa sera da Gerusalemme, si sposterà ad Amman. Lo riferisce la Bbc sottolineando che questa novità a sorpresa potrebbe essere il segno che gli sforzi diplomatici stanno forse portando a qualcosa e Blinken deve contonuare a lavorare con i suoi interlocutori locali.

Esercito, capo intelligence Hamas ucciso a Khan Younis, Oms chiede aiuto immediato per evitare la catastrofe

Il capo intelligence di Hamas è stato ucciso a Khan Younis, nel sud della Striscia. La guerra Hamas-Israele continua con nuovi attacchi a Gaza e ulteriori vittime, tra cui 14 membri dell'Unrwa. L'Iran afferma che Hamas è disposto a rilasciare ostaggi se Israele interrompe i raid. Hamas minaccia l'intervento di Hezbollah e Iran se l'offensiva su Gaza non cessa. L'Oms lancia un appello per gli aiuti entro 24 ore per evitare una catastrofe umanitaria. Cittadini stranieri e palestinesi con nazionalità straniera possono lasciare Gaza attraverso il valico di Rafah con l'Egitto. Inoltre, l'esercito israeliano riferisce di aver eliminato il capo dell'intelligence di Hamas, mentre nuove sirene d'allarme suonano a Gerusalemme e Tel Aviv

Israele: "Sono 199 gli ostaggi nelle mani di Hamas"

L'esercito israeliano ha reso noto che sono 199 le persone che sono state rapite dall'organizzazione islamista palestinese Hamas nel suo sanguinoso attacco del 7 ottobre. Ed e' un nuovo, piu' pesante bilancio, rispetto al precedente conteggio che parlava di 155 persone rapite. 

Aperto il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto 

Il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto è stato aperto. Lo riferiscono fonti locali secondo cui al suo interno sono adesso in corso i preparativi logistici per introdurre a Gaza aiuti umanitari e per consentire l'uscita di cittadini stranieri e di palestinesi con doppia nazionalità. Nelle ultime ore sul versante egiziano sono stati rimossi gli sbarramenti che ostruivano il valico. La Mezzaluna rossa di Gaza, equivalente locale della Croce Rossa, afferma che gli aiuti includono medicinali, coperte, materassi e scorte di acqua potabile. 

M.O.: Israele sgombera 28 comunita' al confine con Libano 

 Dopo i ripetuti scambi a fuoco con Hezbollah, il governo israeliano ha deciso di sgomberare 28 comunita' a ridosso del confine con il Libano, tutte quelle collocate a una distanza di 2km dalla frontiera. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. I residenti sfollati saranno alloggiati in 'guest house' messe a disposizione dal governo.

Israele, 'per ora non c'è cessate il fuoco' 

''Non c'è per il momento un cessate il fuoco né l'ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri'': lo ha reso noto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu commentando notizie diffuse in precedenza circa l'apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia. 

Tajani, 'l'Italia è contro Hamas non contro la Palestina'

"Stare con Israele, come è l'Italia, non significa essere contro la Palestina o contro il popolo palestinese. Anzi, loro sono delle vittime di Hamas, che li usa come scudi umani: Israele ha detto loro di uscire, i terroristi impongono di restare. Noi diciamo no al terrorismo, alla malvagità, alle immagini raccapriccianti che abbiamo visto. Ma ovviamente siamo al lavoro per arrivare ad una stabilizzazione definitiva dell'area del Medio Oriente". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a Il Messaggero. E sulle immagini dei massacri di Hamas, il ministro afferma: "Cose non raccontabili. Filmati con bambini, profanazione di cadaveri. Quello che facevano i nazisti, o anche peggio". "Stiamo lavorando incessantemente per la liberazione degli ostaggi - aggiunge il titolare della Farnesina -, per il sostegno alla popolazione civile palestinese e per favorire la de-escalation del conflitto. Dopo Israele e Giordania, infatti, andrò anche in Tunisia". Secondo Tajani, "è fondamentale che il conflitto non si allarghi a Iran e Libano, ma che rimanga circoscritto alla guerra contro Hamas". Quanto al rischio di possibili attacchi in Italia, "la nostra intelligence è al lavoro a 360 gradi: nelle carceri, negli hotspot per evitare che con i migranti arrivino dei combattenti", spiega Tajani, sottolineando: "Lavoriamo con determinazione, senza sottovalutare nulla ma anche senza allarmismo: al momento non ci sono segnali di pericoli imminenti". "L'Italia è un paese democratico, le manifestazioni pacifiche, per la pace in Medio Oriente o a favore della Palestina, non vanno vietate - precisa poi il ministro -. Altra cosa, naturalmente, sarebbero manifestazioni violente o addirittura a favore dei terroristi. Ripeto: noi siamo contro Hamas, non contro la Palestina e i palestinesi". 

Crosetto, se c'è pericolo ritireremo i soldati dal Libano

"Se capiremo che i nostri contingenti multinazionali sono in pericolo decideremo per il ritiro, in accordo con l'Onu. Come abbiamo fatto con i carabinieri che erano in missione a Gerico". Così, in un'intervista a La Repubblica, il ministro della Difesa Guido Crosetto, sull'eventualità di un ritiro dei militari italiani, dopo il razzo che ha colpito l'area della missione Unifil in Libano. "C'è stato un razzo, dicono deviato, che ha colpito il quartier generale Unifil a Naqoura - precisa - Ma non è stato un attacco diretto alla base. Il comando italiano si trova 11 chilometri più a Nord, a Shama. La decisione su Unifil non è nazionale, perché siamo lì con spagnoli, francesi, indiani e tanti altri. O resteremo tutti o ce ne andremo tutti. Intanto monitoriamo ogni ora la situazione".

"Abbiamo assistito alla ferocia, alla spietatezza, alla mancanza di umanità dimostrata da Hamas - sottolinea Crosetto -: se Israele non avesse una reazione forte, proporzionata a una tale offesa, metterebbe in discussione lo stesso suo futuro. Israele ha la necessità di dimostrare al mondo che lo odia che ha una capacità di deterrenza, altrimenti è morta". "È essenziale che il valico di Rafah venga aperto per consentire ai palestinesi di lasciare Gaza - spiega il ministro della Difesa -. L'Egitto dimostri la sua leadership nel mondo arabo, e Israele che la guerra è solo contro Hamas. La comunità internazionale deve farsi carico di questa opzione. Mentre latita l'Onu, sempre più un'organizzazione che serve a sé stessa - afferma - . Ci sono organizzazioni burocratiche che hanno perso la loro funzione e magari chiudono il sabato e la domenica con una guerra in corso". 

Guerra Israele, l'Italia gioca un ruolo chiave. Gli aerei che bombardano Hamas partono dalla Sicilia

La guerra tra Israele e Hamas continua, Gaza è stata devastata da almeno 6000 razzi e i palestinesi sono in fuga verso l'Egitto. In questo scenario drammatico spunta anche il coinvolgimento dell'Italia, in quanto gli Usa hanno scelto la base di Sigonella in Sicilia per far partire gli aerei da guerra a sostegno di Israele. Questo - si legge su Il Fatto Quotidiano - espone il nostro Paese al rischio attentati da parte dei terroristi. Per due volte, tra venerdì e ieri, dall’aeroporto di Sigonella in Sicilia è decollato un aereo militare statunitense da trasporto alla volta di Nevatim, un’importante base israeliana nel deserto del Negev, vicino alla città di Beersheba. La ricostruzione dei voli, sulla base delle tracce registrate dai siti specializzati nel monitoraggio del traffico aereo, l’ha diffusa su X –il nuovo nome di Twitter – Antonio Mazzeo, giornalista siciliano e attivista pacifista e antimafia. L'Aereo è un C-17 Globemaster III dell’aviazione Usa, un grande cargo, utilizzato per il trasporto di "sistemi d’arma, munizioni ed equipaggiamento" come ricorda Mazzeo, ma anche di passeggeri.

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Prima di viaggiare da Sigonella a Nevatim, giovedì 12 ottobre era andato - prosegue Il Fatto - da Tucson (Arizona) a Ramstein, in Germania, la principale base Usa in Europa. Ieri un nuovo volo da Sigonella alla base israeliana, che è in prima linea nei bombardamenti che stanno devastando la Striscia di Gaza a seguito del sanguinoso attacco dei terroristi di Hamas allo Stato ebraico. Al ministero della Difesa italiano dicono di non sapere di questi trasporti, del resto Sigonella è in provincia di Catania ma è una base Usa, le cui attività si sono subito intensificate dopo l’attacco di Hamas a Israele anche per il supporto alle portaerei statunitensi nel Mediterraneo e la gestione di aerei e droni spia.

Proprio Sigonella nel 1985 fu al centro dello scontro tra Italia e Usa quando il governo di Bettino Craxi negò all’amministrazione Usa di Ronald Reagan la consegna dei dirottatori palestinesi della nave Achille Lauro, che avevano ucciso un cittadino americano. Ma per quanto sia una base extraterritoriale, l’impiego di Sigonella nel supporto a Israele alimenta la preoccupazione che l’estremismo islamico colpisca l'Italia.

Hamas: "Stop massacro Gaza o Iran e Hezbollah interverranno"

Il rappresentante di Hamas in Libano, Ahmed Abdul-Hadi, ha detto che Iran e Hezbollah non permetteranno a Israele di "schiacciare Gaza" o di lanciare un "attacco di terra", ma che i gruppi hanno deliberatamente lasciato ambiguità su quando e come risponderanno perché "questo dipende dagli sviluppi della situazione in quel momento". In caso di "attacco di terra, indipendentemente dal suo livello" o se "sempre più massacri continueranno a essere commessi" a Gaza e Hamas starà esaurendo le sue risorse verranno "annunciate sorprese", ha detto ancora.

Palazzo Chigi: "Italia-Giordania in prima linea su problemi umanitari"

"Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto a Palazzo Chigi un incontro molto cordiale con Sua Maestà Abdallah II Ibn Al Hussein, Re di Giordania, a cui hanno preso parte anche il Vice Presidente e Ministro degli Esteri Tajani e il Vice Presidente e Ministro degli Esteri giordano Safadi". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi in cui si spiega che "nel corso del colloquio sono stati affrontati gli ultimi sviluppi in Medio Oriente, approfondendo in particolare le possibili iniziative per evitare l'allargamento della crisi in corso. L'Italia e la Giordania sono in prima linea per favorire la soluzione dei problemi umanitari più urgenti e per la liberazione degli ostaggi".

Oms: "Aiuti umanitari entro 24 ore o a Gaza sarà una catastrofe"

Restano solo 24 ore per far entrare gli aiuti essenziali alla popolazione di Gaza prima che nella Striscia si verifichi "una catastrofe". Lo afferma l'Organizzazione mondiale della Sanità. 

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Medioriente, Blinken vede Netanyahu: Israele ha diritto a difendersi

Nell'incontro avuto oggi a Gerusalemme con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il segretario di Stato Usa Antony Blinken "ha sottolineato il suo fermo sostegno al diritto di Israele di difendersi dal terrorismo di Hamas e ha ribadito la determinazione degli Stati Uniti a fornire al governo israeliano quanto necessario per proteggere i suoi cittadini".

Braccio armato Hamas rivendica razzi contro Gerusalemme e Tel Aviv

Dopo che le sirene hanno risuonato a Gerusalemme, durante la seduta della Knesset, il braccio armato di Hamas ha affermato di aver lanciato razzi verso Gerusalemme e Tel Aviv. In un comunicato, le Brigate Ezzedin al Qassam hanno affermato che l'attacco è la risposta al fatto che le forze israeliane "prendono di mira i civili".

Esercito, ucciso capo intelligence di Hamas a Khan Younis

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso il capo dell'intelligence generale di Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia.

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