Esteri
Israele, l'ex capo dei servizi segreti: "Netanyhau colpevole, ha armato Hamas"
Parla Ami Ayalon, uno dei massimi esperti di intelligence: "Il leader palestinese Abu Mazen è considerato un collaboratore di Tel Aviv"
Israele, tutte le falle nel sistema che hanno portato alla guerra. Ami Ayalon: "Ecco cosa è successo davvero"
Mentre siamo entrati nel quinto giorno di guerra tra Israele e Hamas, emerge un'altra verità sul conflitto scoppiato destinata a fare rumore. A parlare è uno dei massimi esperti dell'intelligence di Israele. Ami Ayalon è stato capo dello Shin Bet, servizi segreti interni di Israele, dal '95 al 2000, dal 2006 al 2009 alla Knesset col Partito laburista. "Netanyhau è colpevole: Hamas è stata armata da Tel Aviv. Per molte persone, in Israele, - spiega Ayalon a Il Fatto Quotidiano - gli eventi drammatici di questi giorni sono come una seconda guerra del Kippur. Avevamo appena commemorato l’attentato del 1973, e quello che è successo il 7 ottobre non è molto diverso. L’attacco è arrivato a sorpresa, probabilmente per le stesse ragioni. Penso però che, a lungo termine, quando cercheremo di comprendere la nostra storia, la pagina del 2023 ci apparirà ancora più cupa. Questo attacco è destinato a cambiare il volto di Israele".
"Innanzitutto - prosegue Ayalon a Il Fatto - c’è stato un enorme fallimento delle nostre agenzie di intelligence. A Gaza, tutta l’intelligence era basata sulla sorveglianza elettronica. Ma i leader dell’ala militare di Hamas, come il loro capo, Mohammed Deïf, sono sopravvissuti alla prima e alla seconda Intifada e a numerose operazioni militari israeliane. Sanno come comunicare senza telefono e Internet. Probabilmente un numero molto ristretto di responsabili era a conoscenza dell'operazione. I nostri servizi sono stati ciechi. Ma gran parte della responsabilità ricade ovviamente sul governo. I comandanti di tutte le agenzie di sicurezza avevano avvisato il governo che la politica che stava portando avanti era sbagliata e che sarebbe stata usata dai nostri nemici contro di noi. I nostri nemici vedono che siamo più deboli. Vedono che la nostra resilienza e unità si stanno indebolendo. Hanno percepito la profonda divisione che si è creata intorno alla crisi provocata nel Paese dalla riforma della Giustizia".
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"Naturalmente i politici non hanno ascoltato questi avvertimenti. E soprattutto non hanno ascoltato quelli che riguardavano la Cisgiordania. Il governo israeliano ha fatto di tutto perché Fatah e l’Autorità palestinese non fossero più dei partner, ha dato il potere ad Hamas. Oggi a Gaza c’è Hamas, ma non è rimasto più nessuno in Cisgiordania. La maggior parte dei palestinesi, anche in Cisgiordania, considera l’Anp, e in particolare il suo leader Abu Mazen, come un collaboratore di Israele. Abbiamo tollerato l'intollerabile lasciando che Hamas si armasse alle nostre porte dal 2006. Abbiamo lasciato che il Qatar gli trasferisse dei fondi, permettendogli di armarsi. Abbiamo gestito il problema di Hamas alternando periodi di offensive militari e tregue. Ogni volta Hamas era un po’ più forte".