Esteri
Israele-Hamas, accordo lontano. Soldati Usa uccisi in Giordania da filo-Iran
Israele smentisce la tesi per cui si sarebbe vicino a raggiungere un'intesa da siglare nelle prossime due settimane
Guerra in Medio Oriente, Casa Bianca: "Nessun cambio su armi a Israele". Tre militari Usa uccisi in Giordania
La Casa Bianca ha smentito la notizia di Nbc News secondo cui l'amministrazione Biden sta valutando di sospendere o rallentare la fornitura di alcune armi offensive a Israele per convincerla a ridurre l'offensiva Gaza. "Israele ha il diritto e l'obbligo di difendersi dalla minaccia di Hamas, rispettando il diritto umanitario internazionale e proteggendo le vite dei civili, e restiamo impegnati a sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas. Lo facciamo dal 7 ottobre e continueremo a farlo. Non c'è stato alcun cambiamento nella nostra politica", ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Nel frattempo tre soldati americani sono stati uccisi in un attacco con droni in Giordania. Lo riferisce la Cnn. Feriti anche almeno due dozzine di militari. "Stiamo ancora raccogliendo informazioni su questo attacco, ma sappiamo che e' stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq". Lo afferma Joe Biden in una nota sull'attacco con droni in Giordania contro una postazione Usa, esprimendo il dolore e il cordoglio per la morte di tre militari americani.
"I tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione". Lo afferma il presidente Joe Biden in una nota, promettendo che "porteremo avanti il loro impegno nella lotta al terrorismo".
Guerra, Israele smentisce il Nyt su imminente accordo ostaggi
Fonti del governo israeliano hanno smentito la notizia data dal New York Times secondo cui sono stati compiuti progressi significativi su un accordo sugli ostaggi. Secondo le fonti, la notizia "potrebbe riflettere un pio desiderio da parte degli americani, o il tentativo di creare l'apparenza di un accordo. Vorrei che fosse vero, ma purtroppo non lo è", ha aggiunto la fonte, rilanciata dalla stampa israeliana. Israele -scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth- non è a conoscenza di alcuna ammorbidimento nella posizione di Hamas, che continua a insistere su una cessazione delle ostilità come condizione per un accordo.
Guerra Israele, vicinissimo l'accordo su ostaggi e tregua con Hamas? L'indiscrezione del Nyt
Una bozza di accordo messa nero su bianco che prevede il rilascio graduale dei prigionieri detenuti da Hamas in cambio di uno stop dell'offensiva militare israeliana per circa due mesi. L'accordo sarebbe vicino all'essere raggiunto, secondo il New York Times. La bozza di intesa sarà al centro dei colloqui che si svolgeranno a Parigi.
I negoziatori guidati dagli Stati Uniti, riferisce ancora il quotidiano newyorkese, sarebbero vicini a raggiungere un accordo che prevede da parte di Israele la sospensione degli attacchi a Gaza per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. L'accordo potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane.
I negoziatori, riferisce ancora il New York Times, avrebbero predisposto una bozza scritta, che contiene una mediazione tra le proposte di Israele e Hamas, avanzate negli ultimi 10 giorni. Nonostante ci siano ancora importanti punti controversi, i negoziatori si dicono "cautamente ottimisti" sul fatto che un accordo finale sia a portata di mano, riferiscono funzionari statunitensi che hanno chiesto di rimanere anonimi. Anche se l'accordo non prevederebbe il cessate il fuoco permanente chiesto da Hamas in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi, le stesse fonti ritengono che se Israele accettasse il cessate il fuoco per due mesi, la tregua fornirebbe una finestra utile a mettere in campo un ulteriore sforzo diplomatico.
Nella bozza si prevederebbe una prima fase con un cessate il fuoco di 30 giorni, durante la quale Hamas rilascerebbe prima le donne, gli anziani e i feriti. Nel frattempo, le parti dovrebbero concordare una seconda tregua, sempre di 30 giorni, per consentire anche il rilascio degli uomini e dei militari israeliani. La bozza, inoltre, includerebbe anche un potenziamento dell'assistenza umanitaria alla popolazione civile nella Striscia di Gaza, mentre le parti starebbero ancora negoziando il numero di palestinesi, attualmente detenuti nelle prigioni israeliane, che verrebbero rilasciati. Un cessate il fuoco di due mesi, secondo le fonti del Nyt, consentirebbe un maggiore sforzo diplomatico per porre fine definitivamente al conflitto.