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Macao, 20 anni dalla restituzione alla Cina: qui "un paese 2 sistemi" funziona

Mentre Hong Kong è scossa da mesi dalle proteste, nell'ex colonia portoghese è tutto tranquillo. E Pechino punta a renderla un hub finanziario

Non c'è solo il caos di Hong Kong. L'ex colonia britannica è scossa da mesi dalle proteste. Ma intanto c'è un'altra ex colonia, a pochi chilometri di distanza, nella quale le cose sembrano andare molto meglio. Si tratta di Macao, restituita dal Portogallo alla Cina nel 1999. Proprio in questi giorni si celebrano i 20 anni del ritorno della città sotto la sovranità di Pechino. E il presidente Xi Jinping si trova alle celebrazioni, dove annuncerà una serie di misure volte a diversificare l'economia per trasformare Macao in un vero e proprio hub finanziario. Una di queste misure potrebbe essere il lancio di una nuova borsa basata sullo yuan. Xi assisterà alla cerimonia di insediamento del nuovo leader filo-Pechino, Ho Iat-seng, venerdì.

A Macao vige dal 1999 la formula "un paese due sistemi", la stessa in vigore per Hong Kong. A Macao - dove oltre la metà dei 620mila abitanti è immigrata negli ultimi decenni dalla Cina - le proteste sono però praticamente assenti. Il PIL pro capite a Macao è passato da circa 14.000 dollari statunitensi nel 1999 a oltre 80.000 dollari statunitensi oggi e il tasso di disoccupazione è sceso da oltre il 6 percento a circa il 2 percento.

Edmund Ho Hau Wah, primo amministratore delegato della Regione Amministrativa Speciale di Macao, ha affermato che il principio "un paese, due sistemi" si è rivelato il più grande vantaggio di Macao. "Macao è un'entità economica molto dinamica, ma il nostro mercato è piccolo con relativamente poche risorse. Ma il nostro più grande vantaggio è integrare la nostra capacità nello sviluppo dell'intero paese attraverso questo principio", ha detto Ho.