Esteri

Macron in Cina, il viaggio del piccolo Asterix gallico per lucrare affari

Di Giuseppe Vatinno

"L’Unione Europea deve costituire un Terzo Polo di fronte a Cina e Russia: non deve essere vassallo degli Usa": le parole di Macron sono diventate un "caso"

Ricordiamo che il piccolo Asterix è l’autore riciclato dell’idea di una “autonomia strategica europea” che poi si declinerebbe nel pratico che la Francia dovrebbe guidare l’Europa con tutti gli altri Paesi appecoronati a suo seguito e comando.

La sbrodolata si è poi così dipanata: “Autonomia strategica significa avere punti di vista convergenti con gli Stati Uniti, ma che si tratti dell’Ucraina, del rapporto con la Cina o delle sanzioni, avere una strategia europea. Non vogliamo entrare in una logica di blocco contro blocco. Al contrario, dobbiamo de-rischiare il nostro modello, non dipendere dall’altro, mantenendo una forte integrazione delle nostre catene del valore laddove possibile. Il paradosso sarebbe che proprio nel momento in cui stiamo costruendo una vera autonomia strategica europea, ci mettiamo a seguire la politica americana, per una sorta di riflesso di panico”.

Ma cosa è successo veramente perché la Francia rifilasse questo calcione agli Usa in un momento così delicato a livello mondiale? La verità è che Macron sta semplicemente alzando il prezzo del suo eventuale via libera all’appoggio francese alla disputa tra Cina e Usa su Taiwan. È chiaro che Parigi vuole contare di più con gli americani e diventare il partner privilegiato per armi e commesse belliche, e anche per la ricostruzione dell’Ucraina. E siccome gli Usa nicchiano ecco la sparata anti – Usa fatta in diretta proprio sull’aereo presidenziale.