Esteri
Memphis, afroamericano pestato a morte da agenti neri. Caos negli Usa
Il 29enne Tyre Nichols morto dopo essere stato pestato a sangue dalla polizia. Proteste a New York
Calci in testa, Nichols picchiato a morte dalla polizia
Sono stati pubblicati i video dell’arresto di Tyre Nichols, 29 anni, l’afroamericano morto il 10 gennaio in ospedale per le conseguenze dell’aggressione brutale di cinque poliziotti, “black" come lui. Le immagini sono state registrate la sera del 7 gennaio e documentano la violenza con cui i poliziotti si accaniscono su una persona inerme, disarmata, in manette.
I primi tre video fanno parte delle body cam in dotazione ai poliziotti e mostrano la concitazione, il fiatone degli agenti che hanno rincorso Nichols, fermato per un’infrazione stradale. Il terzo video, in realtà, registra solo l’audio, perché la telecamera è girata verso l’interno, forse nella concitazione dell’inseguimento, forse non casualmente. Perché è quella che avrebbe potuto mostrare da vicino l’aggressione brutale, documentata invece da una telecamera di sicurezza piazzata in alto, all’incrocio della strada, di cui gli agenti potrebbero non aver avuto la consapevolezza.
Le immagini, senza audio, sono sconvolgenti, come aveva confessato qualche ora prima il direttore dell’Fbi, Christopher Wray: Nichols è a terra, le mani legate dietro la schiena, tenuto fermo da due poliziotti, quando a un certo punto arriva un terzo poliziotto e comincia a colpire Nichols alla testa, come fosse un pallone da football. Uno, due, tre calci, poi due pugni, poi un altro calcio. L’uomo arrestato si accascia a terra. Poi viene appoggiato con la schiena sulla portiera di un’auto, in attesa dei soccorsi.
Nei tre video con l’audio continua a dire “mamma, mamma”, espressione tipica di molti afroamericani, così come “mamma” aveva invocato George Floyd, l’afroamericano ucciso nel maggio 2020 durante un arresto a Minneapolis, Minnesota. Nel primo video, quello che documenta lo stop per una presunta infrazione stradale, vede Nichols consegnarsi subito, dire “ok”, “va bene”, ma i poliziotti appaiono aggressivi.Quello è il momento in cui l’afroamericano si divincola e scappa, seminando i poliziotti, che restano lontani, con il fiatone. Gli altri due video delle body cam non aggiungono molto altro, se non una cosa: nessuno degli agenti presenti, prima cinque, poi dieci, poi quindici, ha mai detto “fermatevi”.
Ricoverato in ospedale per gravi fratture al cranio, al collo e in altre parti del corpo, e lesioni interne, Nichols morirà tre giorni dopo, il 10 gennaio. Adesso la famiglia chiede giustizia. I cinque agenti sono stati licenziati e incriminati per una serie di reati che vanno dall’omicidio di secondo grado al sequestro aggravato e all’aggressione aggravata. Le immagini del quarto video sono destinate a scatenare polemiche e ad alimentare tensioni. La paura è che possano nascere scontri, tre anni dopo Floyd.