Esteri

Migranti, sprint Ue su Trattato di Dublino: “Riforma urgente,serve entro 2020"

"Gli Stati che non vorranno accogliere i migranti dovranno aiutare a rimpatriare chi non ha diritto di stare nel territorio europeo"

Una riforma del sistema di Dublino sulla gestione dei migranti "e' urgente e un accordo politico sui principi fondamentali dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2020". Lo chiede la Commissione europea nel documento sul Patto per la migrazione e l'asilo. Secondo la Commissione "le regole per la determinazione dello Stato membro competente per una domanda di asilo dovrebbe far parte di un quadro comune e offrire di piu' strumenti flessibili per aiutare gli Stati membri ad affrontare le sfide maggiori". 

Gli Stati che non vorranno accogliere i migranti dovranno aiutare a rimpatriare chi non ha diritto di stare nel territorio europeo: e' questa la novita' principale nel nuovo Patto sulle migrazioni presentato dalla Commissione europea questa mattina in conferenza stampa. Rimane il principio del Paese di primo ingresso: i migranti dovranno fare richiesta nel primo Stato europeo in cui mettono piede, come funziona oggi con il regolamento di Dublino. A cambiare pero', e' il "principio di solidarieta'" successivo: il ricollocamento dei richiedenti asilo non sara' obbligatorio, e lo Stato che rifiuta di accogliere i migranti potra' fornire un aiuto finanziario oppure occuparsi del rimpatrio di chi non ha diritto di rimanere nell'Unione europea. Se entro otto mesi non avviene il rimpatrio, lo Stato che se ne sarebbe dovuto occupare dovra' obbligatoriamente accogliere un equivalente numero di migranti all'interno del proprio territorio. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, presentando brevemente il nuovo Piano, ha specificato che c'e' "necessita' di un nuovo bilanciamento tra responsabilita' e solidarieta'". "Non si tratta piu' di decidere se aiutarsi a vicenda", ha chiarito von der Leyen, "ma di come farlo".