Esteri
Mujica, l’ex presidente povero, lascia la politica: ‘Mi resta poco da vivere’
José ‘Pepe’ Mujica, ex presidente dell’Uruguay, ha comunicato che da ottobre si ritirerà dalla politica: “Lascerò il mio seggio al Senato perché non manca molto alla fine dei miei giorni. Amo la politica ma amo ancora di più la vita. E devo gestire bene i minuti che mi rimangono”. E riferendosi al coronavirus aggiunge: “Pensavo si trattasse di una febbricola che sarebbe passata presto, ma non è così. E se non posso andare dove è necessario per svolgere la mia attività, sarei davvero un cattivo senatore”.
A inizio anno aveva rinunciato al suo stipendio come senatore perché “considerando le assenze che sarò costretto a fare per via della mia età e la minaccia del virus, accettarlo sarebbe come rubare i soldi allo Stato, cioè, al mio paese”. La notizia è stata data da lui stesso ai giornalisti, il 27 settembre, dopo aver votato alle elezioni amministrative.
Mujica era stato definito “il presidente più povero del mondo” perché del suo stipendio da capo di stato, dal 2010 al 2015, ne donava circa il 90% a organizzazioni non governative e a persone bisognose, trattenendo per sé l’equivalente 800 euro al mese. Inoltre, aveva deciso di non risiedere nel palazzo presidenziale ma di continuare ad abitare nella sua fattoria a Rincón del Cerro, nella periferia della capitale Montevideo.
Oggi 85enne, nei primi anni Sessanta Mujica aveva fatto parte del Movimento di Liberazione Nazionale Tupamaros, un’organizzazione di guerriglia urbana di ispirazione marxista-leninista, nata sulla spinta della rivoluzione cubana. Per questo fu incarcerato per 12 anni, fino al colpo di stato militare del 1973. Fu eletto deputato alle elezioni del 1994, poi senatore cinque anni dopo e, tra il 2005 e il 2008, divenne ministro dell’Allevamento, dell’Agricoltura e della Pesca.
Leader del Movimento di Partecipazione Popolare, il 30 novembre 2009 vinse le elezioni presidenziali, rimanendo in carica fino a marzo 2015. Durante il suo mandato alla guida dell’Uruguay, Mujica ottenne la depenalizzazione dell’aborto, sostenne il riconoscimento dei matrimoni gay e la legalizzazione della marijuana.