Muslim ban, prima vittoria di Trump. La Corte Suprema gli dà ragione
Trump incassa la sua prima vittoria sul controverso decreto sigilla-frontiere, quello che vietava l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da sette (poi sei) paesi a maggioranza musulmana. La Corte Suprema da' ragione infatti alla Casa Bianca sul "travel ban": i giudici hanno ridimensionato infatti la sentenza che bocciava tale discusso decreto, con cui il presidente ha imposto il divieto di ingresso ai passeggeri provenienti da specifici aeroporti di sei Paesi a maggioranza musulmana, ma inquadrabili anche - a eccezione dell'Iran - come zone di conflitti armati: Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen.
Riconoscendo il carattere "di emergenza" del decreto presidenziale, la Corte ha confermato al sua entrata in vigore dal 6 marzo scorso - data in cui Trump ha firmato il provvedimento - mentre puo' proseguire la battaglia legale di chi ha presentato ricorso. L'autorita' giudiziaria inoltre ascoltera' i vari ricorsi che i legali del presidente presenteranno, ma a partire da ottobre.
Le fonti di stampa nordamericane riferiscono inoltre che la Corte ha in parte confermato il divieto di ingresso per i rifugiati provenienti da quei Paesi per la durata di 120 giorni. Trump ha adito la Corte a inizio giugno, dopo che qualche giorno prima la Corte d'Appello della Virginia aveva sospeso il decreto, divenuto oggetto di polemica a livello internazionale.