Esteri
Nato, quanti problemi nel vertice a Londra. Conte-Trump: incontro su Cina e 5G
Al via il vertice Nato di Londra. Ma dalle spese militari alla Turchia, dalle accuse di Macron alla Cina, le polemiche sono tante. Forse troppe
Ci siamo. Mercoledì 3 dicembre prende il via il vertice Nato di Londra. Un vertice che dovrebbe celebrare i 70 anni della nascita dell'Alleanza Atlantica ma che in realtà rischia di portare allo scoperto più divisioni che unioni. Già, perché il clima tra i cosiddetti alleati non è probabilmente mai stato così rovente. Dai foreign fighters alle spese in materia di difesa, dal ruolo degli Stati Uniti in Europa alla Cina, dalla Turchia al 5G, i dossier "caldi" sono davvero numerosi.
SPECIALE NATO Nato divisa e sempre più debole. Fa 70 anni, può non arrivare a 100 Nato, i 10 momenti chiave della storia dell'Alleanza Atlantica |
Vertice Nato, le spese militari
Partiamo dalle spese militari. L'amministrazione di Donald Trump intende ridurre il contributo finanziario degli Stati Uniti alla Nato. Lo riporta la Cnn, alla vigilia del vertice di Londra, la prossima settimana, quando si celebrera' il 70esimo anniversario dell'Alleanza Atlantica. L'obiettivo di Washington, grazie ad una nuova intesa concordata con gli alleati, sarebbe quello di ridurre il contributo alla Nato dall'attuale 22% a circa il 16%, ovvero vicino all'ordine di grandezza pagato dalla Germania (14,8%). "Tutti gli alleati hanno concordato una nuova formula di condivisione dei costi - scrive la Cnn - e in base a questa nuova formula salira' la quota dei costi attribuiti alla maggioranza degli alleati europei e al Canada". Si tratta di un gesto soprattutto simbolico considerando che l'entita' del budget della Nato e' relativamente contenuta e pari a circa 2,5 miliardi di dollari. Si tratta di contributi diversi rispetto al 2% del Pil che i membri dell'Alleanza si sono impegnati a destinare alla difesa. Attualmente solo 8 dei 29 membri della Nato rispettano tale obiettivo ma l'impegno e' di aumentare progressivamente le risorse per centrare il target entro il 2024. L'Italia spendera' l'1,22% del Pil per la difesa nel 2019, contro l'1,21% del 2018. E' quanto emerge da un doucumento pubblicato dalla Nato in vista del Vertice dei leader della prossima settimana a Londra. Secondo il documento, entro il 2020 gli alleati aumenteranno le loro spese per la difesa, in termini reali, per il sesto anno consecutivo. Secondo i piani nazionali che gli Alleati hanno presentato nel 2019, "questo ulteriore sforzo raggiungera' i 400 miliardi di dollari entro la fine del 2024. Quest'anno, la spesa totale per la difesa di da parte degli alleati dovrebbe raggiungere i mille miliardi di dollari", si legge nel documento.
Vertice Nato, la provocazione di Macron e lo scontro con Merkel
A tenere banco ci sarà senza dubbio anche la recente intervista rilasciata da Macron all'Economist in cui il presidente francese ha parlato di 'morte cerebrale' della Nato. Il capo dell'Eliseo e' tornato sulla questione e ha spiegato di averlo fatto dopo aver notato "una disconnessione lampante e inaccettabile" negli ultimi due vertici della Nato, dedicati solo alla richiesta degli Stati Uniti di ridurre il suo impegno finanziario rispetto ai contributi dei partner. Intanto, ha detto Macron, "restano irrisolte domande strategiche sulla "pace in Europa, le relazioni con la Russia, il tema della Turchia" o su "chi e' il nemico" della Nato. "Il mio e' stato un campanello d'allarme necessario, sono lieto che la priorita' sia piuttosto quella di pensare ai nostri obiettivi e ai nostri obiettivi strategici". Un'intervista che ha mandato su tutte le furie Angela Merkel e il governo tedesco, che hanno risposto duramente alle parole del presidente francese, che nei giorni scorsi ha inonctrato in un faccia a faccia a Parigi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha chiesto unita' ai governi transatlantici e mette in guardia l'Unione europea: "Non puo' sostituire la Nato, da sola non puo' difendere l'Europa". L'Ue "non puo' sostituire quella transatlantica, specialmente dopo la Brexit. L'80% delle spese per la difesa della Nato arriva da Paesi esterni all'Unione, geograficamente Norvegia, Turchia, Regno Unito, Canada e Usa sono importanti per la difesa del territorio europeo. Ogni tentativo di allontanare l'Europa dal Nord America non solo indebolira' la Nato, ma dividera' l'Europa. Semplicemente, la Ue non puo' difendere l'Europa da sola. Concordo con Angela Merkel: la difesa europea non e' un'alternativa alla Nato, ma serve a rinforzare il pilastro europeo in seno alla Nato".
Vertice Nato, il nodo Turchia
Tra i problemi non può certo non essere citata la Turchia, in particolare dopo l'azione nel Nord della Siria che nelle scorse settimane ha alzato la tensione tra Ankara e gli alleati, mentre quella con Washington si è alzata ancora di più dopo l'annuncio da parte di Ankara di voler acquistare nuovi missili S-400 dalla Russia. In particolare i rapporti sono tesi tra Ankara e Parigi. Nei giorni scorsi il ministero degli Esteri francese ha invitato l'ambasciatore turco in Francia a fornire una spiegazione delle parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito il suo omologo francese, Emmanuel Macron, in uno stato di "morte cerebrale". Fonti dell'Eliseo hanno confermato che l'ambasciatore turco in Francia, Ismail Hakki Musa, e' stato convocato per chiarire la situazione dopo che il leader turco ha ha usato una frase che, all'Eliseo, e' stata percepita come "un insulto". "Prima esamina la tua morte cerebrale", aveva detto Erdogan in un discorso a Istanbul rivolto a Macron. La querelle nasce dalle critiche dell'inquilino dell'Eliseo per l'offensiva di Ankara nel nord-est della Siria contro i curdi; e il riferimento di Erdogan era al giudizio di Macron sulla Nato, quando aveva detto che l'Alleanza Atlantica e' in una situazione di "morte cerebrale". Giovedi', Macron ha incontrato a Parigi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e ha accusato Ankara di mettere a repentaglio, con la sua offensiva, il lavoro della coalizione internazionale contro l'Isis.
Vertice Nato, bilaterale Trump-Conte su Cina e 5G
Al vertice della Nato dovrebbe esserci anche un rapido bilaterale tra il premier Giuseppe Conte e Donald Trump, che incontrerà anche Angela Merkel, Emmanuel Macron e la danese Mette Fredriksen, dopo la polemica sulla volontà di Trump di presentare un'offerta a Copenaghen per l'acquisto della Groenlandia. Trump, è stato anticipato, continuerà ad "incoraggiare gli alleati perché rispettino i loro impegni e aumentino le spese per la difesa. Ci sono segnali di progressi, ma il presidente esorterà a fare di più". Non solo, in particolare con Conte si dovrebbe parlare anche di Cina e 5G, i due temi più delicati e che stanno maggiormente a cuore alla Casa Bianca. Un chiarimento, quello sui rapporti di Roma con Pechino, che nella visione Usa sarebbe resto ancor più necessario dopo gli recenti sviluppi su Hong Kong e le polemiche sulle relazioni del M5s con il governo cinese.