Esteri
Netanyahu indagato, il premier incriminato dal procuratore per corruzione
La decisione di Mandelblit arriva dopo due settimane di audizioni dei legali dei primo ministro per discutere le accuse di corruzione per tre distinte vicende
Netanyahu indagato, ancora guai per il premier israeliano
Il procuratore generale israeliano, Avichai Mandelblit, ha annunciato l'incriminazione del primo ministro Benjamin Netanyahu per corruzione. Il procuratore ha deciso di procedere per tutti i tre casi che vengono contestati al leader del Likud, per accuse che comprendono tangenti, frodi ed abuso di fiducia. L'incriminazione è un duro colpo alle speranze di rimanere in carica di Netanyahu che ha sempre definito le accuse come parte di una caccia alle streghe contro di lui, attaccando media, polizia, procuratori e sistema giudiziario. Il premier ha annunciato una conferenza stampa per questa sera.
La decisione di Mandelblit arriva dopo due settimane di audizioni dei legali dei primo ministro per discutere le accuse di corruzione per tre distinte vicende. Nel cosiddetto caso 1000, Netanyahu è accusato di avere ricevuto regali sotto forma di casse di sigari e champagne da amici miliardari in cambio di favori politici. Nel caso 4000, l'accusa è di aver varato regolamenti favorevoli alla compagnia di telecomunicazioni Bezeq, in cambio di una copertura a lui favorevole da parte del sito Walla, il cui editore Shaul Elovitch è anche maggiore azionista della Bezeq. Infine, nel caso 2000, Netanyahu avrebbe chiesto una copertura giornalistica a lui favorevole sul quotidiano Yedioth Ahronot, in cambio di misure economicamente dannose per un giornale rivale.
Israele, Gantz: premier incriminato non ha mandato per decisioni
Un premier incriminato non ha mandato pubblico o morale per prendere decisioni fatidiche. Lo ha sottolineato il leader di Blu e Bianco, Benny Gantz, commentando la decisione del procuratore generale Avichai mandelblit, di incriminare il premier uscente Benjamin Netanyahu per frode, abuso di fiducia e corruzione in tre casi.
Israele, procuratore: decisione difficile ma piena consapevolezza
Il procuratore generale di Israele, Avichai Mandelblit, ha sottolineato di aver preso la decisione di incriminare il premier uscente Benjamin Netanyahu con "il cuore pesante ma consapevole". "E' un giorno difficile ma importante", ha aggiunto, spiegando di aver preso una simile decisione nella convinzione che corruzione e abuso di fiducia non possano essare tollerati nel Paese. "Questa è la mia decisione finale per proteggere la legge in Israele".
Israele, Mandelblit: mi sono basato su prove e nient'altro
La decisione di incriminare il premier uscente israeliano, Benjamin Netanyahu, è stata presa sulla base "solo di considerazioni legali e di prove, nessun'altra considerazione mi ha influenzato". Lo ha sottolineato il procuratore generale Avichai Mandelblit in conferenza stampa, ricordando di avere chiuso in precedenza altre indagini su Netanyahu per le quali non aveva trovato riscontri. "C'è una differenza tra le critiche e le teorie cospiratorie senza basi", ha aggiunto, sostenendo che gli attacchi "violenti" contro la giustizia devono finire ed essere "denunciati".
Israele, Netanyahu: è tentato colpo Stato contro un premier
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le accuse nei suoi confronti, sostenendo che si sta assistendo a "un tentato colpo di Stato contro un primo ministro". "Ho dedicato la mia vita allo Stato. Ho combattuto per questo, sono stato ferito e sono molto orgoglioso di questo. Ma questo è un giorno triste. Uno deve essere cieco per non vedere che qualcosa di brutto sta succedendo nel sistema giudiziario".