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Mandato d'arresto per Netanyahu, Salvini: "In Italia sarebbe il benvenuto, i criminali di guerra sono altri". Orban: "Venga in Ungheria"

di Redazione Esteri

Gli Stati Uniti sono contrari, mentre l'Ue è per la linea dura: "Applicheremo il provvedimento"

Mandato d'arresto internazionale per Netanyahu, le reazioni del mondo

La Corte penale internazionale dell'Aja ha chiesto l'arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant con l'accusa di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. I tre giudici firmatari del provvedimento hanno dichiarato di aver "reso pubblico l'atto per il rischio di reiterare i reati". Ma il mondo su questa decisione si divide, gli Stati Uniti sono contrari all'applicazione mentre l'Ue dice che rispetterà la misura.

La decisione della Cpi - riporta Il Corriere della Sera - non significa che Bibi Netanyahu e Yoav Gallant verranno arrestati in tempi brevi. Anzi, potrebbero non essere arrestati mai. Perché questo tribunale dell’Aja non ha una polizia che possa eseguire il mandato d’arresto e la prassi vuole che ci s’appoggi ai singoli Stati: non avendo Israele mai firmato lo Statuto di Roma del 1998, che istituì la Cpi, lo Stato ebraico non riconosce la giurisdizione dell’Aja e dunque ritiene nulli i suoi atti.

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Prudente Antonio Tajani, il ministro degli Esteri italiano, commenta: "Sosteniamo la Corte ricordando sempre che deve svolgere un ruolo giuridico e non politico". Guido Crosetto, ministro della Difesa, dichiara: "Sentenza sbagliata ma dovremo applicarla". Joe Biden, il presidente americano, respinge i mandati di arresto per i due israeliani, ma non quello per il leader di Hamas, e ribadisce che "la Corte non ha giurisdizione su queste questioni", gli Stati Uniti, come Israele, non aderiscono allo Statuto di Roma. E il nuovo leader dei repubblicani al Senato, John Thune, ha già proposto una legge che "in segno di ritorsione" sanzioni la Cpi: la Camera dei Rappresentanti, col sostegno di tutti gli schieramenti, lo scorso maggio ha già votato misure contro i funzionari dell’Aja.

Netanyahu adesso - riporta Il Corriere - si affida a Trump. Lo chiamano "decreto per l’invasione dell’Aia" e autorizza il presidente americano a "ordinare tutte le misure necessarie e appropriate" per liberare militari statunitensi detenuti o arrestati su mandato della Corte penale internazionale. In teoria e sempre più in pratica con il passare delle settimane verso l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: è all’amico americano che il premier israeliano si starebbe già affidando per nullificare i mandati di cattura emessi contro di lui e Yoav Gallant, l’ex ministro della Difesa. Spera che Trump eserciti pressioni anche sulle nazioni aderenti perché non eseguano gli ordini di arresto.

Orban, Netanyahu venga a Budapest: "Non rispettiamo CPI"

"Oggi inviterò il primo ministro israeliano Netanyahu a visitare l'Ungheria, dove gli garantirò, se verrà, che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto in Ungheria e che non ne rispetteremo i termini". Lo ha detto il primo ministro ungherese e presidente di turno della Ue, Viktor Orban, alla radio di stato ungherese.

Salvini: "Netanyahu il benvenuto"

"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci.

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