Onu, Gentiloni: non si risponde a sfide comuni con i muri
Gentiloni a New York: "Noi guardiamo al futuro. In Italia i populismi non vinceranno"
"L'illusione di rispondere alle sfide che abbiamo davanti difendendo ciascuno il proprio interesse nazionale, contrapponendo Paesi a Paesi è una illusione. Non si risponde a queste sfide con i muri, si risponde con un lavoro comune". E' un intervento di tono diametralmente opposto a quello di Donald Trump, quello del premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa al Rose Garden dell'Onu prima del suo intervento all'assemblea generale delle Nazioni Unite.
"Oggi e' un'occasione per misurare il metodo del lavoro multilaterale", ha aggiunto. Attaccando i populismi, il premier spiega che "i reazionari del nostro tempo hanno scoperto che la nostalgia può essere una potente motivatore politico: forse anche più potente della speranza. Perché le speranze possono essere deluse, la nostalgia è irrefutabile". È sulla nostalgia verso un passato mitico e distante, insomma, che fanno leva i populisti, compresi quelli di casa nostra: "Maestri dell'illusione, sono al lavoro per assicurarsi che le legittime cause della rabbia e della frustrazione della gente si pieghino a loro vantaggio: economico e di potere". E ancora: "Credo non ci siano possibilità che le posizioni anti-establishment e anti-europa conquistino la maggioranza del governo del nostro Paese".
Gentiloni poi parla a una platea di studenti e membri della comunità italoamericana. Nelle sue risposte il premier ha ribadito che l'Europa deve "lavorare unita per affrontare la questione dei migranti, con la consapevolezza che non è un problema che scomparirà domani". Sottolineando che il vecchio continente "ha bisogno di politiche economiche più forti senza fare dell'austerità la sua unica bussola". Sostenendo la solidità del sistema politico italiano: "Anche quando cambiano i governi, valori e sistema politico restano solidi. I valori fondamentali non sono mai cambiati dalla fine della seconda guerra mondiale". E ammettendo che bisogna investire di più nella ricerca e nell'università: "Non solo per riportare in patria i cervelli italiani, ma anche per attirare sempre più studenti stranieri".
D'obbligo una domanda sul discorso tutto "fuoco e furia" fatto da Donald Trump poche ore prima all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite: "Donald Trump continua a mettere l'accento sulle necessità del proprio paese. Capisco la necessità di portare avanti la propria agenda e le critiche all'Onu. Ma resto convinto che le crisi si risolvono solo con un approccio multilaterale. Il mondo ha bisogno delle Nazioni Unite. Per risolvere crisi come quella nordcoreana serve l'impegno di più giocatori in campo".