Esteri
Polonia, il trumpiano Duda non è più al sicuro.In caso di ballottaggio rischia
Domenica elezioni presidenziali. Trzaskowski, sindaco progressista di Varsavia, in rimonta sul conservatore Duda. Il voto può cambiare i rapporti Varsavia-Ue
Domenica 28 giugno si svolgeranno le elezioni presidenziali in Polonia, previste inizialmente per il 10 maggio ma rimandate a causa dell’emergenza sanitaria. Sarà un’elezione ibrida, visto che per garantire la sicurezza dei cittadini è consentito sia il voto di persona che il voto per posta, anche se in certe regioni e distretti (come nell’Alta Slesia, nei comuni di Baranow e Marklowice, e nella Polonia centrale) è particolarmente raccomandato di non recarsi fisicamente alle urne. Se dal voto di domenica non emergerà una maggioranza assoluta è previsto un ballottaggio il 12 luglio.
Elezioni Polonia, gli sfidanti
Le elezioni saranno a suffragio universale e in totale sono 11 i candidati ufficiali. Il presidente uscente Andrzej Duda si ricandida, forte dell’appoggio della maggioranza di governo guidata dal partito conservatore ‘Legge e Giustizia’ (Pis) di Jaroslaw Kaczynski. Il principale sfidante di Duda è l’attuale sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, candidato progressista della ‘Coalizione civica’ (Ko), di cui fa parte il suo partito ‘Piattaforma Civica’ (Po). Trzaskowski è entrato nella contesa elettorale solamente a maggio, raccogliendo più di un milione e mezzo di firme nel giro di una settimana (molte più delle centomila necessarie per poter ufficializzare la candidatura).
Il terzo contendente, che potrebbe raccogliere molte preferenze trasversalmente, è il giornalista 43enne Szymon Holownia che si candida come indipendente. Il ‘Partito Popolare polacco’, all’opposizione e di stampo conservatore, candida invece il 43enne Wladislaw Kosiniak-Kamysz mentre ‘Unione del Lavoro’, candida il 66enne Waldemar Witkoswki, anche se entrambi, secondo le ultime rilevazioni, non riusciranno a partecipare direttamente a un eventuale ballotaggio.
Rafał Trzaskowski
Duda, secondo i sondaggi, è il favorito con più del 40%, ma la percentuale di Trzaskowski, a seconda delle diverse previsioni, varia dal 25% al 32%, avvicinandosi di molto al presidente uscente e costringendolo probabilmente al ballottaggio. Il terzo candidato, sempre in ordine di importanza data dai sondaggi, è Holownia, che viene dato attorno al 10% e che potrebbe avere un peso specifico notevole se si giungesse al ballottaggio. Gli euroscettici del partito ‘Confederazione Libertà e Indipendenza’ candidano Krzysztof Bosak, che, se dovesse servire anche la votazione del 12 luglio, appoggerebbe con ogni probabilità la rielezione di Duda.
Elezioni Polonia, i temi del voto
Il trend rilevato in queste ultime settimane attesta un calo di consenso generale per Duda, anche per via della gestione della crisi del Covid-19, mentre Trzaskowski sta riscuotendo l’effetto contrario. Il presidente uscente ha basato la sua campagna elettorale sul rafforzamento della sua base conservatrice e nazionalista, con attacchi ripetuti contro l’"ideologia" LGBT (Lesbian, gay, bisexual and transgender) accusata di essere neobolscevica e più distruttiva del comunismo. Allo stesso modo ha promesso di garantire e proteggere i programmi di assistenza sociale per le famiglie e i pensionati.
Il sindaco di Varsavia invece racchiude la speranza dei polacchi europeisti, liberali e moderati che non si riconoscono nella Polonia nazionalista e sovranista di Duda. Trzaskowski è stato europarlamentare per quattro anni nella famiglia del PPE e incarna un centro-destra moderato, con diverse aperture nei confronti della comunità LGBT. Holownia, il possibile outsider, ha puntato molto invece sulla sua figura indipendente dalla politica partitica, e la protezione dell’ambiente e l’economia green sono tra i temi principali del suo programma.
Elezioni Polonia, lo scacchiere internazionale
Duda, in questi giorni, è volato a Washington per incontrare Donald Trump, facendo leva sull’alleanza con il presidente statunitense per risalire nel gradimento popolare. L’incontro ha avuto anche l’obiettivo di discutere sul possibile ricollocamento in Polonia di una parte dei soldati americani che a breve verranno ritirati dalla Germania. Duda se lo auspica, confermando così la volontà di un’alleanza ancora più stretta con gli Stati Uniti. Sul piatto c’è anche la possibilità da parte della Casa Bianca di aiutare nella costruzione di una centrale nucleare in territorio polacco.
Il possibile aumento di forze statunitensi in Polonia potrebbe essere visto come una minaccia dalla Russia, la potenza che più di ogni altra ha segnato la storia del popolo polacco e che di conseguenza non è vista di buon occhio da questo. Non è un caso che tutti e tre i principali candidati alla presidenza abbiano sottolineato l’importanza dei rapporti tra Varsavia e Kiev (i cui rapporti con la Russia sono crollati dopo l'annessione unilaterale della Crimea nel 2014) la cui stabilità e indipendenza è fondamentale per la sicurezza della Polonia stessa.
L’esito delle elezioni presidenziali, inoltre, sarà fondamentale soprattutto per capire come si muoverà Varsavia in chiave europea e comunitaria. La Polonia di Duda si è scontrata con Bruxelles diverse volte e su diversi temi, essendo, insieme all’Ungheria di Orban, la voce più autorevole all’interno del blocco di Visegrad. Un’eventuale vittoria di un candidato più europeista potrebbe allentare le tensioni tra l’UE e la Polonia.