Esteri

Russia, l'arresto per spionaggio di un reporter del Wsj: rischia 20 anni

di Redazione

Arrestato il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, resterà due mesi in carcere. Mosca: "Colto in flagrante, non stava facendo giornalismo"

Arrestato per "spionaggio" il giornalista Evan Gershkovich 

Rischia fino a 20 anni di carcere il corrispondente del quotidiano americano Wall Street Journal (Wsj), Evan Gershkovich, arrestato in Russia con l'accusa di "spionaggio a favore degli Usa". Nei confronti del giornalista, che e' cittadino statunitense, il dipartimento investigativo dei Servizi segreti russi (Fsb) ha aperto un procedimento penale ai sensi dell'articolo 276 del Codice penale della Federazione russa (spionaggio).

In base a questo articolo, il reporter rischia fino a 20 anni di carcere. Classe 1991, Gershkovich copre per il Wsj Russia, Ucraina e i Paesi dell'ex Unione sovietica. In precedenza, aveva lavorato per l'agenzia Afp e per il Moscow Times e aveva collaborato per il New York Times.

Mosca convalida il fermo in carcere, Blinken: "È inaccettabile" 

Al momento il corrispondente americano è stato portato in tribunale a Mosca e resterà in carcere per due mesi. Su questo, è intervenuto il segretario di Stato americano Antony Blinken: "Condanniamo nei termini più duri i continui tentativi del Cremlino di intimidire, reprimere e punire i giornalisti e le voci della società civile". Dalla Casa Bianca arriva anche una nota per esortare tutti i cittadini americani in Russia a lasciare immediatamente il Paese.

Al momento del fermo, come riporta il Washington Post, Gershkovich è stato prelevato dal ristorante in cui si trovava da alcuni agenti in borghese e caricato, con il volto coperto, su un minivan con cui è stato trasportato a Mosca. Lì la Corte di Lefortovo ha convalidato l’arresto e disposto il periodo di detenzione.

Lo stesso Wall Street Journal è intervenuto per esprimere la sua preoccupazione per il reporter, la dichiarazione è stata pubblicata dall'agenzia russa Tass. Il quotidiano statunitense “ha smentito con veemeenza” le accuse mosse da Mosca, che invece ribatte precisando che “il giornalista è stato colto in flagrante”. Nel comunicato, il giornale ha aggiunto che: "Il Wall Street Journal chiede l'immediato rilascio di Evan Gershkovich, un giornalista affidabile e coscienzioso. Siamo solidali con Evan e la sua famiglia".

Mosca: “L’attività del reporter americano non era giornalistica”

Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri russo fa sapere dal suo canale telegram che ciò di cui si stava occupando a Ekaterinburg il giornalista del Wall Street Journal non ha a che vedere con il giornalismo. E aggiunge: "Purtroppo non è la prima volta che lo status di 'corrispondente straniero', il visto giornalistico e l'accreditamento vengono utilizzati da stranieri nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo. Questo non è il primo noto occidentale ad essere 'pizzicato'.

Dunque, stando a quanto dichiarno dal Cremlino. il reporter Gershkovich avrebbe abusato del suo corridoio privilegiato per svolgere ricerche che vanno oltre l’attività per cui è stato ammesso regolarmente sul suolo russo.

Arrestato il padre dell'adolescente russa no-war

Sarebbe stato arrestato a Minsk, in Bielorussia, Alexei Moskalyo, l'uomo russo fuggito dopo la condanna a due anni con l'accusa di aver screditato la Russia sui social media a causa di un disegno della figlia sulla pace. Lo riporta il Guardian. Moskalyo è stato separato dalla figlia di 13 anni da quando è stato messo agli arresti domiciliari; l'adolescente è stata trasferita in un centro di accoglienza statale. Moskalyo è stato condannato per le sue critiche alle politiche del Cremlino nei post sui social media. La polizia ha indagato su di lui dopo che la figlia Maria ha disegnato dei razzi lanciati contro una famiglia ucraina.