Esteri

Russia, il "voto intelligente" frena Putin. Comunisti al 21%, decisivo Navalny

Il partito del presidente vince, ma non avrà i due terzi della Duma e non potrà modificare la costituzione. Migliaia di denunce di brogli elettorali

Russia, "voto intelligente" frena Putin. Comunisti al 21%, spinta Navalny

Le elezioni in Russia hanno segnato una piccola svolta nel Paese. A vincerle è stato ancora una volta Vladimir Putin, che a metà dello scrutinio è al 46,11% dei consensi. Ma la novità è arrivata dal partito comunista, che ha ottenuto il 21,40% dei voti e questo limiterà l'azione del presidente. Con questi numeri Putin, per la prima volta, non potrà modificare la costituzione. Servono due terzi della Duma per farlo e al momento il traguardo non è stato raggiunto. Ma per i risultati definitivi occorrerà probabilmente attendere la mattinata.

Da un lato, il Cremlino, che non ha esitato a ricorrere a qualunque mezzo, incluse le minacce di arrestare i dipendenti di Google in Russia - si legge sulla Stampa - pur di eliminare dallo spazio reale e virtuale ogni menzione di Alexey Navalny, dei suoi sostenitori e dei candidati da loro sostenuti. Dall’altro, una lotta all’ultima scheda, tra filmati con i brogli, denunce, osservatori cacciati dai seggi dalla polizia, di una rete di dissenso esigua ma diffusa, e trasversale. Mentre dalle urne del voto per la Duma sta emergendo un inedito fronte di protesta che si tinge di rosso, il partito comunista è stato il beneficiario principale delle indicazioni del «voto intelligente» lanciato dal carcere da Navalny.