Esteri

Sanchez ha preso lezioni da Renzi. La sinistra fa di tutto per il potere

di Vincenzo Caccioppoli

Socialisti pronti a compromessi con i catalani



E’ il chiaro segnale che i socialisti sono pronti a trattare su tutta la linea con i separatisti catalani, a cui è già stato concesso l’uso della loro lingua a livello ufficiale ( fino addirittura ad avanzare la richiesta che il catalano e il basco e il gallego vengano riconosciute anche al parlamento europeo). Ma le richieste di Junts e del suo leader sono state chiare fin da subito: “ Senza amnistia, Sanchez non avrà l’investitura” ha ribadito, a poche ore dalla elezione della Armengol, Teresa Jorda, la deputata di Junts per Catalunya, incaricata di portare avanti le trattative con i socialisti e con Sumar per la formazione di un governo. Se non è un ricatto in piena regola, ci si avvicina molto.

L'elezione di Armengol, inoltre, sembra aver dato vita a un'insolita gara tra Junts ed ERC per ottenere le concessioni dei socialisti in Parlamento. I quattro punti di accordo si riassumono nell'elaborazione di una legge organica sulla lingua catalana affinché sia ​​“pienamente ufficiale in tutte le istituzioni dello Stato”, compresa la Giustizia e di uso al Congresso fin dalla prima sessione plenaria; la riapertura della commissione d'inchiesta sul caso Pegasus e le presunte intercettazioni telefoniche dei separatisti catalani, la promozione di una nuova commissione sugli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils (Tarragona) che hanno compiuto sei anni questo giovedì, e la depenalizzazione di quello che è stato considerato come una sorta colpo di Stato da parte delle istituzioni catalane nel 2017.

In questo modo il premier Sanchez, secondo alcuni osservatori, starebbe vendendo l’integrità nazionale in cambio di una investitura che oggettivamente darebbe vita ad un governo forse ancora più debole di quello appena terminato a maggio, dopo la durissima sconfitta subita dai socialisti alle amministrative. D’altra parte la destra appare divisa come mai, e certo non per colpa di Vox, che invece nei giorni scorsi, nel tentativo di sbloccare la situazione, si era detto disposta ad offrire ai popolari, l’appoggio dei propri 33 deputati, senza chiedere nulla in cambio: Il chiaro intento di Vox era proprio quello di permettere che si potesse assistere alla formazione di un governo di Sanchez, pur sconfitto alle elezioni, con appoggio dei separatisti baschi e catalani.