Esteri
Ucraina, Putin punta tutto su India e Cina. Minsk chiede tregua, Mosca la nega
Il presidente bielorusso Lukashenko avverte: “Terza guerra mondiale nucleare all’orizzonte”, ma invita alla tregua e al dialogo, "senza precondizioni"
Russia, la nuova politica estera di Putin e il ruolo dell'Ue
La maggior parte dei Paesi europei, sempre secondo il nuovo documento, sta perseguendo una politica aggressiva nei confronti della Federazione Russa volta a creare minacce alla sicurezza e alla sovranità del Paese, ottenere vantaggi economici unilaterali, minare la stabilità politica interna ed erodere i valori spirituali e morali tradizionali del Paese, creando ostacoli alla cooperazione tra la Russia e i suoi alleati e partner. Per questo motivo Mosca "intende proteggere costantemente i propri interessi nazionali, prestando attenzione prioritaria a ridurre e neutralizzare le minacce alla sicurezza, all'integrità territoriale, alla sovranità, ai valori spirituali e morali tradizionali e allo sviluppo socio-economico della Russia, dei suoi alleati e partner da stati europei ostili, l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, l'Unione Europea e il Consiglio d'Europa".
Ucraina, la Bielorussia: "C'è una sola strada: negoziati senza precondizioni". Mosca esclude la tregua
Nel frattempo in Bielorussia Lukashenko si è esposto in prima persona, e nel corso di un discorso alla nazione ha dichiarato: “Le armi nucleari tattiche della Russia in Bielorussia sono la possibilità di proteggere il Paese dalle minacce dell'Occidente. I Paesi occidentali rafforzano la loro presenza militare in Polonia, ai confini con la Bielorussia e pianificano di invadere e distruggere il Paese”. Sulla guerra in Ucraina aveva già dichiarato, come riportato da alcune agenzie russe, che: “La terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzonte – precisando che – Mosca è vigile, se si trovasse al collasso ricorrerà all’uso di armi terribili”. Su questi presupposti, Lukashenko si prende il rischio “di suggerire una cessazione delle ostilità. Ora, prima che inizi l’escalation. È possibile risolvere tutte le questioni territoriali, di ricostruzione, di sicurezza e di altro tipo al tavolo dei negoziati senza precondizioni”.
Un appello al dialogo e alla conciliazione che suona anche come un ultimatum per l’Ucraina e tutti i Paesi europei confinanti che “si stanno sforzando di trascinare la Bielorussia in guerra” aggiunge. Il messaggio per Zelensky è molto chiaro: la controffensiva annunciata giorni fa per la primavera, vanificherà qualunque possibilità di mediazione.