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Esteri
Si prepara uno scisma tra gli ortodossi ucraini e russi?

La guerra ucraina si combatte a diversi livelli: Nato, Unione Europea ed ora Chiesa Ortodossa.

Infatti, poco tempo fa, il presidente ucraino Petro Poroshenko (peraltro, per ironia della sorte, fedele al patriarcato di Mosca) aveva chiesto al patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I (che ha questo potere nel mondo ortodosso), di avere l’autocefalia per la chiesa Ortodossa ucraina, che dipende dal patriarca di Mosca Kirill.

I due si sono visti nell’agosto scorso e al netto delle buone parole di circostanza nulla di concreto era avvenuto se non, come ulteriore atto considerato ostile da Mosca, la nomina di due esarchi per gestire l’autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina.

In realtà, la situazione è complessa e risale agli anni ’90 del XX secolo.

Fu allora che, dopo l’indipendenza dell’Ucraina, seguita alla dissoluzione dell’Unione sovietica, furono costituiti due patriarcati: il primo dipendente da Mosca (150 milioni di fedeli su 300 milioni totali) e il secondo sorto due anni dopo, da Kiev, che Mosca considerava scismatico, pur non avendolo dichiarato ufficialmente in dottrina.

Si consideri che i fedeli ortodossi ucraini sono secondi per numero dopo quelli russi.

Naturalmente la contrapposizione tra i due patriarcati, è poi divenuta molto più forte dopo l’annessione della Crimea da parte di Putin che ha provocato la reazione occidentale. Nel frattempo Bartolomeo sta facendo scivolare la disputa sulla storia: dice infatti che 1686 il passaggio della Chiesa ucraina da Costantinopoli a Mosca fu solo un fatto temporaneo.

In tutto questo c’è stata la tentazione da parte di Papa Francesco di intervenire nella vicenda, ma, a quanto pare, dopo un primo momento di entusiasmo è prevalsa una riflessione sul ruolo della Chiesa Cattolica, squassata dagli scandali di pedofilia e abusi sessuali, pur nella sua vocazione conciliare all’ecumenismo religioso e così Bergoglio è rimasto a guardare lo svolgersi degli eventi.

Forse la questione ora passerà alla politica e a Kirill e Bartolomeo subentreranno Putin e Erdogan (nel cui territorio si trova il patriarcato di Costantinopoli).

 

 

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