Esteri

Sudan, colloqui a Gedda per un cessate il fuoco preliminare per la pace

di Marilena Dolce

Gli scontri continuano a insanguinare il Sudan. Negoziazioni in corso tra le forze armate sudanesi e quelle di supporto rapido a Gedda, per costruire una tregua

I rappresentanti militari SAF e RSF arrivati sabato a Gedda hanno detto che avrebbero affrontato la questione dell’apertura di corridoi umanitari a Khartoum e nella vicina città di Omdurman, entrambe al centro dei combattimenti. Inoltre si sarebbe discusso anche per assicurare protezione alle infrastrutture civili, soprattutto ospedali e strutture sanitarie ora semidistrutte, senza medici né medicine. Un militare RSF ha dichiarato che l’obiettivo principale è il rispetto effettivo della tregua.

Sudan, l'incontro a Gedda per fermare gli scontri 

L’incontro di Gedda è un’azione diplomatica di Usa e Arabia Saudita che ha lo scopo di fermare i violenti scontri che hanno trasformato la capitale Khartoum e le città limitrofe in campi di battaglia, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le case per mettersi in salvo. È una difficile iniziativa per riportare il Sudan verso la transizione civile. I sauditi, va detto, sono grandi alleati e finanziatori di entrambi gli schieramenti militari sudanesi. Mentre gli Stati Uniti, mettendo termine alle sanzioni, hanno riportato in Sudan la comunità internazionale. Entrambi sembrano voler guidare le iniziative regionali verso la pace.

Il ministro degli Esteri saudita, principe Faisal bin Farhan, ha twittato che spera che i colloqui di Gedda riportino “sicurezza e stabilità”. Per il momento però restano fuori dalle dichiarazioni ufficiali previsioni per l’apertura di futuri negoziati per un accordo di pace. Mentre a Gedda si discute, da Khartoum continuano ad arrivare drammatiche notizie di scontri che non si fermano e che hanno causato finora la morte di 700 civili.