Esteri

Taiwan, il Kuomintang cancella la delegazione per lo Straits Forum

Ma i membri del partito potranno partecipare a titolo individuale

Anche le residue tracce di dialogo tra Cina e Taiwan saltano. Il Kuomintang ha cancellato l'invio di una delegazione, che doveva essere guidata dall'ex vicepresidente del partito Wang Jin-pyng, alla dodicesima edizione dello Straits Forum, una piattaforma di dialogo intrastretto promossa dalla Repubblica Popolare Cinese. L'evento prenderà il via il 18 settembre a Xiamen, importante città portuale del Fujian posizionata esattamente di fronte alle Kinmen, controllate da Taiwan. 

Dopo giorni di polemiche e discussioni, il capo del comitato per la cultura e le comunicazioni del partito, Wang Yu-min, ha annunciato che il Kuomintang non invierà nessuno. La decisione arriva dopo le furenti polemiche sull'isola dopo che i media di stato cinesi hanno descritto la partecipazione degli inviati del KMT come una sorta di "implorazione di pace" da parte di Taipei.

Il Democratic Progressive Party di Tsai Ing-wen, al potere del 2016, ne ha approfittato per criticare il partito nazionalista facendo leva sul tema identitario. Il partito di opposizione, che dopo la batosta elettorale dello scorso gennaio è protagonista di un profondo (quanto complicato) rinnovamento, ha deciso di boicottare per la prima volta dal 2009 l'evento promosso da Pechino per provare a uscire dall'angolo.

In realtà, i membri del partito potranno comunque partecipare al forum ma solo a titolo individuale e non in rappresentanza ufficiale del Kmt, che di recente aveva confermato la validitià del celeberrimo "consenso del 1992" che stabiliva il riconoscimento del principio della "unica Cina" ma, come ripete sempre il Kmt, "con diverse interpretazioni". 

Interessante la reazione alla decisione del Kmt da parte del Global Times, il tabloid di Pechino, che sostiene che la mancata partecipazione del Kmt "non cambierà i rapporti intrastretto, perché il Kmt non è al governo". Aggiungendo un messaggio preciso ai nazionalisti: "Il Kmt ha abbandonato la possibilità di essere l'interlocutore tra le due sponde dello Stretto in questa situazione tesa, e perderà il suo vantaggio politico quando competerà con i filo separatisti del Dpp in futuro".